Cerbaie, allarme droga e sicurezza. Il polmone verde abitato da pusher: "Riportiamo la Folgore nel bosco"

Il nodo sempre aperto della grande area boschiva: il tema è stato affrontato anche nei giorni scorsi

Cerbaie, allarme droga e sicurezza. Il polmone verde abitato da pusher: "Riportiamo la Folgore nel bosco"

Il tema della Cerbaie interessa più Comuni e l’attenzione resta alta con un obiettivo: restituire alla vivibilità e alla sicurezza il polmone verde del Comprensorio del Cuoio che da anni ormai è teatro di attività illecite

Empoli, 23 agosto 2024 – Telecamere per vigilare una delle zone più critiche della zona, per osservare le principali vie di accesso dell’area boschiva trasformata in marketing della droga. In tema di sicurezza le Cerbaie restano un nodo ancora intricato. Stiamo parlando del polmone verde che interessa nel Comprensorio i tre Comuni di Castelfranco, Santa Croce e Fucecchio: il bosco è pieno di bivacchi di pusher che di giorno e ancora di più di notte, aprono gli stand per vendere la droga. Intorno rifiuti di ogni sorta. Molto è stato fatto grazie all’impegno di carabinieri, polizia, agenti della municipale e guardia di finanza. Bivacchi smantellati, maxi operazioni con controlli e denunce, sequestri di stupefacente. Ma il problema – per la vastità e la geografia dell’area – è ancora lontano dalla soluzione. Delle Cerbaie ne è stato parlato anche nei giorni scorsi.

Nel corso dell’incontro del sindaco di Castelfranco – Comune che anche nei mesi scorsi ha lavorato in sinergia con Fucecchio sulla questione Cerbaie – con i rappresentati dei carabinieri sono emerse altre idee per cercare di migliorare la vigilanza sul territorio extraurbano del comune. "Una delle proposte che ho avanzato – spiega il sindaco – è stata quella di provare ad aumentare la vigilanza nella zona delle Cerbaie che insiste sul nostro comune. Un’ipotesi emersa che vorremmo cercare di mettere in atto è quella di rendere le Cerbaie zona di esercitazione militare per i paracadutisti della Folgore, in modo che la loro presenza aumenti la vigilanza del territorio e possa funzionare da deterrente contro coloro che si dedicano ad attività illecite".

"Anche da parte dell’Arma ho avuto disponibilità nel cercare di attuare questa idea – prosegue Mini –, una soluzione che eviterebbe l’aumento dei costi per la pubblica amministrazione e migliorerebbe però la presenza dello Stato nella zone meno accessibili. Pensare di riuscire, con i nostri soli carabinieri a risolvere il problema della Cerbaie è impensabile, quindi dobbiamo trovare una soluzione perché non è possibile accettare che una zona boscata e di valore del nostro territorio possa essere teatro di attività illecite che si verificano con continuità". Esercitazioni militari ne sono state fatte anche in passato ed hanno dimostrato efficacia. Ora dopo mesi di pressing con blitz ripetuti potrebbero avere ulteriore effetto.

C. B.