
Cgil, il peso del territorio Un iscritto ogni 5 abitanti Dato da record in Italia
di Bruno Berti
La tornata congressuale della Cgil ha segnato risultati di tutto rispetto per i sindacalisti di casa nostra. Dopo la fine delle assise del più grande sindacato del nostro Paese, e sicuramente quello di riferimento a livello locale, si può parlare di un quadro lusinghiero che non ha uguali nella storia della confederazione.
Dopo i congressi, che sono andati dalle categorie in cui sono organizzati i lavoratori aderenti alla Cgil fino a quelli delle organizzazioni confederali, vale a dire quelle che riguardano il complesso dei lavoratori iscritti, come le Camere del lavoro, sono emersi risultati importanti.
In Toscana, come sappiamo, è approdato all’incarico di segretario regionale della Cgil Rossano Rossi (nella foto a sinistra), empolese, uno dei rappresentanti, al momento il più rilevante, di quella ‘fabbrica’ di dirigenti sindacali che è la Sammontana, in cui la crescita di futuri dirigenti della Cgil è da molto tempo una costante per l’organizzazione dei lavoratori. Il dirigente si trova alla ‘guida’ di un esercito composto da circa 500.000 iscritti, la terza organizzazione regionale per grandezza in Italia (ma sarebbe la prima se il conto si fa in base al rapporto tra popolazione e iscritti), dopo Lombardia ed Emilia. Nella segreteria regionale Rossi non è solo, in quanto a presenze dell’Empolese Valdelsa, visto che nell’organismo esecutivo del sindacato toscano, con lui, c’è anche Paola Galgani (nella foto a destra), certaldese, ex coordinatrice della Cgil nella nostra zona, ma soprattutto alla guida della Camera del lavoro di Firenze, la più importante in Toscana, con i suoi circa 150.000 iscritti. E fra i gioielli della corona di Galgani c’è proprio la Cgil dell’Empolese Valdelsa, con i suoi oltre 33.000 iscritti.
Un dato che rende la nostra zona primatista nel Paese per rapporto tra residenti e tesserati: un iscritto su 5 abitanti, lattanti compresi. E poiché la segreteria regionale della Cgil è formata da 5 dirigenti, si può dire che il 40% del vertice toscano è composto da sindacalisti che arrivano dall’Empolese Valdelsa. Interessante anche la presenza nell’organismo di vertice della Cgil, l’assemblea nazionale, oltre a Rossano Rossi, di Paola Galgani, Loredana Polidori (altra empolese) e Maurizio Brotini, anche lui empolese. Adesso per Rossi l’elemento più importante è il confronto col governo. "Un po’ problematico perché non c’è: le scelte sono spesso unilaterali. Per questo, con Cisl e Uil, stiamo organizzando la partecipazione alla manifestazione fissata per il 6 maggio a Bologna. Il nostro obiettivo è spiegare lo stato delle cose su temi come fisco, salari, sanità e sicurezza sul lavoro. Perciò abbiamo dato il via a una serie di assemblee nei luoghi di lavoro. Dall’Empolese Valdelsa ci aspettiamo almeno 9 pullman, come quelli della manifestazione contro il Jobs Act di Renzi. Ma ci sono anche altre questioni, come la precarietà, che è un tema serio anche nella zona, e soprattutto il problema salariale che significa perdita di potere d’acquisto da parte dei lavoratori. Si lavora e non si arriva alla fine del mese. Con numeri così alti il fenomeno è relativamente nuovo, ma sempre intollerabile. I salari sono fermi, e anzi in Italia stanno calando da 30 anni. Guarda caso, proprio da quando c’era la scala mobile, poi cancellata. Senza contare un’inflazione a due cifre, considerando quella dei prezzi dei beni di prima necessità. Forse la convinzione che il recupero del costo della vita (quello permesso dalla scala mobile, ndr) fosse negativo è una favola".