IRENE PUCCIONI
Cronaca

Ragazzino spara a un ciclista con la pistola ad aria compressa

Il racconto choc della figlia di Arrigo Bagni: “Mio padre è stato affiancato da un’auto. Un ragazzino che era a bordo ha tirato fuori una pistola ad aria compressa e gli ha sparato”

Il fatto avvenuto lungo via Lucchese è stato segnalato ai carabinieri

Il fatto avvenuto lungo via Lucchese è stato segnalato ai carabinieri

Empoli, 12 marzo 2025 – ​​​​​​Colpito da un ’proiettilesul braccio mentre rientrava dal suo consueto giro in bicicletta. Choc e dolore per un 78enne ciclista empolese, Arrigo Bagni, che domenica mattina si è visto puntare da un ragazzino una pistola giocattolo ad aria compressa. L’uomo è stato raggiunto dal proiettile di gomma da una distanza molto ravvicinata tanto che sull’avambraccio gli è rimasto il segno e un indolenzimento per molte ore. A raccontare l’episodio è la figlia del malcapitato ciclista che insieme al padre ha segnalato tutto ai carabinieri.

“Mio padre era sulla sua bici da corsa sulla via Lucchese – racconta Denise Bagni – Erano circa le 12 e stava tornando a casa verso Santa Maria. Viene affiancato da un’auto, una Lancia Y color crema, e un ragazzino che era a bordo, che avrà avuto circa 10/12 anni, ha tirato fuori una pistola ad aria compressa di colore giallo e dal finestrino gli ha sparato. Fortunatamente lo ha preso in un braccio, ma poteva prenderlo in faccia e fargli molto più male. E se lo avesse colpito in un occhio? E se fosse caduto? Sarebbe potuto succedere qualcosa di grave. La sera aveva ancora il segno sul braccio. Personalmente sono molto arrabbiata. Ho voluto rendere pubblico questo fatto primo per chiedere se per caso domenica mattina intorno alle 12 qualcuno era in zona e avesse visto qualcosa. Purtroppo mio padre non ha fatto in tempo a vedere la targa dell’auto. In secondo luogo, è per mettere in guardia ciclisti e non, di fare attenzione a certi soggetti. In questo caso più che del minore mi meraviglio dei genitori o dell’adulto o comunque del maggiorenne che stava guidando la macchina. Non è possibile che non si sia accorto di nulla. Fermarsi e chiedere scusa, accertarsi che non fosse successo niente alla persona a cui aveva sparato mi sembrava il minimo. Ma l’educazione e il rispetto oggi, purtroppo, sono cose rare, non si può pretendere che i ragazzi ce l’abbiano se non siamo noi adulti per primi un esempio. Se il ragazzino ha questa malsana abitudine – sottolinea la figlia – potrebbe davvero far succedere qualcosa di irreparabile”.

I carabinieri, per il momento, hanno registrato la segnalazione. Purtroppo in quella zona non ci sono telecamere che possano dare una mano alle indagini. “Per fortuna a mio babbo è andata bene e a parte la paura e un rossore sul braccio sta bene, anche se poteva andare molto peggio. Facciamo attenzione e soprattutto facciamo in modo che non ricapiti”, conclude Denise Bagni.