Empoli, 7 marzo 2016 - «La memoria è il fondamento dei nostri valori. Questi giardini non solo hanno l’obiettivo di ricordare annualmente quattro persone deportate e morte nei campi di sterminio, ma vogliono accompagnarci quotidianamente nel ricordo di fatti che non devono accadere e che devono essere da monito a tutti per far si ché nessuna di quelle atrocità accada più». E’ uno dei passi dell’intervento del sindaco di Empoli Brenda Barnini che questa mattina ha scoperto quattro cippi e altrettante lapidi in memoria dei cittadini residenti nella zona di Ponte a Elsa che furono strappati alle loro famiglie insieme ad altri cinquantuno empolesi. Era l’8 marzo del ’44 e domani mattina, 8 marzo, saranno ricordati tutti con la messa nella chiesa della Madonnina del Pozzo e poi con una commemorazione di fronte al monumento della ex Vetreria Taddei, in cui lavoravano ventisei di loro.
Un’iniziativa realizzata grazie a Comune di Empoli, al Consiglio della Regione Toscana e su impulso dell’ANED (associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) Sezione di Empoli. Alle celebrazioni hanno partecipato anche l’onorevole Dario Parrini, il presidente del Consiglio della Regione Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Montelupo e delegato per l’Unione alla Memoria Paolo Masetti, l’assessore alla cultura e alla memoria Eleonora Caponi, il presidente del consiglio comunale Roberto Bagnoli, per l’Aned Sauro Cappelli, Alessio Mantellassi e Marinella Catagni. Presenti anche rappresentanti delle forze dell’ordine: il dirigente del commissariato di polizia di Empoli Francesco Zunino, il capitano della Compagnia Carabinieri di Empoli Giorgio Guerrini, il comandante della polizia municipale dell’Unione dei Comuni Annalisa Maritan, oltre a polizia stradale, polizia ferroviaria, vigili del fuoco, associazione ex carabinieri.
La presenza di decine di bambini delle classi quinte delle scuole primarie ha reso l’evento più toccante ed emozionante grazie ai loro canti. Erano presenti le classi quinte delle scuole di Ponzano e Serravalle, di Avane e della scuola ‘Baccio da Montelupo’. Le insegnanti che seguono il progetto Investire in Democrazia sono Rossella Dei , Maria Teresa Barranco e Rosaria Parri.
Brenda Barnini ha voluto ricordare come questi quattro cippi siano «del tutto coerenti e in sintonia con quanto facciamo durante l’anno, non solo con queste commemorazioni, ma anche con il lavoro quotidiano nelle scuole grazie al progetto portato avanti in modo capillare dall’assessore Eleonora Caponi. Lo promuoviamo da anni e, nonostante le crescenti difficoltà economiche, non abbiamo mai tolto un euro. Devono essere per primi i bambini, grazie a queste esperienze, a formarsi coscienze capaci di valutare ciò che accade attorno a loro per riconoscere il bene dal male. Insieme al Comune lavorano le associazioni come l’Aned. Un impegno del volontario con cui riusciamo, di anno in anno, a rinvigorire il legame col passato. Il ruolo delle associazioni è fondamentale: sono preziose sedi di raccolta delle tradizioni ma devono anche evitare di cadere nell’errore di usare la memoria ai fini di posizionarsi nel panorama politico».