REDAZIONE EMPOLI

Come gestire le emozioni. Il progetto nelle scuole

L’amministrazione comunale lo sostiene con un finanziamento di 8mila euro

Il bullismo è una piaga sociale

Il bullismo è una piaga sociale

Il rispetto per l’altra, o l’altro. Tornerà a breve anche quest’anno nelle scuole primarie e secondarie di I grado (medie) di Empoli la serie di incontri "Sos Relazioni", promossa dal Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze Riunite, presiedute da Eleonora Gallerini, insieme al Comune di Empoli. In proposito, è stato appena rinnovato l’accordo che prevede un finanziamento di ottomila euro. Per un orizzonte ambizioso: insegnare, appunto, il rispetto e prevenire alcune delle gravi derive che con sempre maggiore frequenza compaiono nei comportamenti dei giovani e anche dei giovanissimi. "Sono già otto anni che portiamo avanti questo progetto nelle scuole – racconta Eleonora Gallerini – e abbiamo avuto buoni risultati, ma se parliamo di tempo e di studenti coinvolti, ce ne vorrebbero molti di più. Alternare un anno alle elementari e il successivo alle medie non è il massimo. Il progetto è importante, ma non è risolutivo. Dovrebbe essere più grande, ma è già una cosa importante riuscire a farlo e va dato merito all’amministrazione comunale di Empoli che ci ha creduto anni fa e che ci permette di portarlo avanti anno dopo anno".

"E’ difficile pensare di poter coinvolgere tutti i ragazzi, le forze in campo non sono sufficienti mentre la continuità è essenziale – precisa ancora Eleonora Gallerini – nello sviluppo di un’affettività consapevole e responsabile, tale da riuscire a prevenire la violenza e i fenomeni di bullismo". Il progetto “Sos Relazioni“ ha fornito strumenti concreti non solo ai ragazzi, ma anche al personale docente "per la promozione di atteggiamenti e relazioni positive verso l’altro". Un progetto prezioso. quindi, anche per gli insegnanti e che si avvale di relatori esperti, soprattutto nell’ambito della psicologia. Qual è stato in questi anni il ‘feedback’ dagli alunni? "I bambini e i ragazzi sono sempre stati in grado di recepire molto bene – aggiunge ancora la presidente Gallerini – . Sono molto sensibili, interessati. Si parla di cose che li riguardano da vicino ed il livello d’attenzione è molto alto".

Le “lezioni“ in realtà non sono per nulla lezioni canoniche, non c’è un docente in cattedra. Gli incontri si basano su laboratori in cui vengono raccontate e poi analizzate insieme esperienze reali e i giovanissimi sono chiamati a riflettere sulle emozioni e sulle conseguenze dei propri comportamenti.

Andrea Ciappi