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Scuola
Empoli, 9 dicembre 2020 - Computer spento, zaino in spalla e da oggi si torna a scuola. Il passaggio della Toscana da zona rossa a zona arancione ha ‘liberato’ gli studenti delle classi seconde e terze delle scuole medie dalla didattica a distanza; mentre rimangono ancora incollati agli schermi dei pc i ragazzi delle superiori, che in base al nuovo decreto dovrebbero rientrare a scuola il 7 gennaio.
Ma come sono andate queste tre settimane di dad per gli alunni ‘più piccoli’? «Le abbiamo gestite grazie alla buona volontà e alla grande disponibilità dei docenti – ammette il dirigente dell’istituto comprensivo di Certaldo, Goffredo Manzo – Purtroppo abbiamo avuto diversi problemi di rete. Tante classi in remoto necessitano di una connessione maggiore di cui l’istituto è sprovvisto. I docenti dalle aule si collegavano con i loro cellulari per poter raggiungere gli alunni a casa. Per permettere a tutti gli studenti di seguire le lezioni a distanza abbiamo distribuito a chi ne aveva bisogno i pc della scuola. Ne abbiamo dati quaranta, tutti quelli che avevamo, e abbiamo ordinato altri trenta tablet».
Al comprensivo di Certaldo la dad è stata organizzata in 18 ore settimanali in sincrono e 12 ore in asincrono con i docenti che inviavano le attività ai ragazzi che svolgevano in autonomia. E’ stata invece garantita la didattica in presenza agli alunni con disabilità e ai figli di operatori sanitari.
«Con gli sforzi del corpo docente e il grande impegno dei ragazzi credo che queste tre settimane di lontananza dai banchi di scuola non abbiamo compromesso la programmazione didattica. Se c’è una cosa da recuperare – sottolinea il dirigente – sono i rapporti sociali, non certo il programma scolastico. Quando la scuola è semivuota si sente: mancano i rumori, le voci di coloro che la animano. Bene, quindi, che si torni a fare didattica in presenza».
Felice di riavere tutti a scuola anche la dirigente dell’istituto comprensivo Empoli Est, Grazia Mazzoni: «La scuola è il posto più sicuro – esordisce – Gli alunni, dai più piccoli ai più grandi, rispettano le regole e sono disposti a fare sacrifici, come quello di tenere sempre indossata la mascherina pur di stare in classe. La scuola si fa in presenza, la dad deve essere una modalità da utilizzare in via del tutto eccezionale. Infatti – riprende la preside – nonostante la zona rossa abbiamo cercato di far tornare subito gli alunni in aula. Con la disponibilità dei genitori abbiamo fatto in modo che gli alunni con disabilità, che le disposizioni ministeriali autorizzavano a stare a scuola, non venissero lasciati soli. A piccoli gruppi, a rotazione, abbiamo fatto rientrare anche i loro compagni che potevano seguire la lezione in presenza, mentre il resto della classe continuava a seguire da casa».
Con un intervento del Comune è stata potenziata anche la banda in attesa dell’arrivo della fibra.
Irene Puccioni