
Giuseppe Torchia
Vinci (Firenze), 10 maggio 2020 - L'obiettivo è stare vicini alle famiglie che si trovano in condizioni di gravi difficoltà, con la cassa integrazione in deroga che tarda ad arrivare. Per farlo il sindaco di Vinci, Giuseppe Torchia, ha deciso di intervenire. Come? Con risorse dell’ente da lui amministrato.
Quando è nata l’idea di assistere le famiglie vinciane in questa situazione?
«Il momento che stiamo attraversando inevitabilmente accentuerà le differenze sociali e le ricadute non saranno identiche per tutti. Oggi la crisi ha già differenziato i lavoratori in due categorie: ipergarantiti e con poche o nessuna tutela. Alle istituzioni, pertanto anche agli enti locali, spetta il compito di attenuare queste differenze».
A cosa si riferisce?
«Quotidianamente ricevo richieste di aiuto di tanti cittadini in difficoltà economica, tra questi anche quelli in attesa dell’erogazione della cassa integrazione in deroga. Si tratta di una situazione paradossale in cui, a causa dei complicati percorsi burocratici di questo paese, le istituzioni smarriscono il lato umano delle cose».
Chi sono i cittadini in difficoltà?
«Lavoratori che, pur essendo titolari del beneficio, non l’hanno ancora materialmente ricevuto e non hanno alcun anticipo da parte del datore di lavoro. La situazione per alcune famiglie è diventata insostenibile».
Quante sono le famiglie in attesa di cassa integrazione in deroga?
«È difficile fare una quantificazione esatta ma l’ordine di grandezza è di qualche centinaia».
Come sarà il contributo?
«Visto le disponibilità purtroppo limitate, stiamo riflettendo su un contributo di solidarietà indirizzato ai cittadini in attesa di cassa in deroga con disponibilità finanziarie del nucleo familiare molto ridotte».
I tempi dell’erogazione?
«Bisognerà fare presto. Il modello di riferimento su quale sarà strutturato il sostegno è quello già sperimentato, dei buoni spesa: i cittadini però dovranno fared omanda allegando la documentazione attestante l’attesa dell’ammortizzatore sociale e lo stato di necessità finanziaria».
C’è un appello da parte sua alle istituzioni?
«In periodi complicati come quello che stiamo vivendo, le risposte ai bisogni dei cittadini devono avere due caratteristiche: qualità e rapidità. Purtroppo i provvedimenti messi in campo con il Cura Italia, anche se validi, sono rallentati dalla burocrazia che ha raggiunto livelli non più sostenibili che mettono a rischio anche la credibilità del sistema istituzionale. Da questa emergenza, se ne esce solo se si semplifica e si rende più snello e semplice il Paese».
Samanta Panelli