Se n’è andato domenica scorsa, all’età di sessantasette anni non ancora compiuti (ne aveva compiuti sessantasei lo scorso Natale). E non poche persone hanno voluto rendergli omaggio, esprimendo cordoglio per la sua prematura scomparsa. Perché Stefano Orlandi, che viveva e lavorava nel suo laboratorio a Montespertoli, era conosciutissimo anche a Montelupo Fiorentino e nelle realtà comunali dell’Unione dell’Empolese Valdelsa per come praticava la sua arte. Già, perché chi lo ha conosciuto bene e ne apprezzava l’operato in ambito lavorativo pensa che la parola ’fabbro’ per lui fosse riduttiva, non sufficiente nell’indicare il bello e il prezioso nel lavoro portato avanti per tutta una vita. Orlandi veniva definito un ’artista del ferro’ per la perizia sviluppata in oltre quattro decenni nel lavorare diversi tipi di metalli, dal ferro battuto fino al rame e all’ottone.
Da artigiano, Stefano Orlandi aveva messo in piedi un’azienda la "Fer.Or" (riprendendo l’abbreviazione del proprio cognome) che realizzava fra le altre cose cancelli, scale, ringhiere, tettoie, tavoli ed ogni manufatto possibile in ferro battuto. Una passione, quella per forgiare i metalli, che Orlandi aveva scoperto fin da giovanissimo, avviando la sua attività lavorativa sin dal 1979.
Finché le forze glielo hanno consentito, Stefano Orlandi ha continuato a portarla avanti. E tanti si sono stretti in un abbraccio ideale ai familiari, tributando al defunto l’ultimo saluto nel partecipare alle esequie che sono state celebrate ieri nella chiesa di San Donato a Livizzano e accompagnandolo così simbolicamente nel suo ultimo viaggio.
Giovanni Fiorentino