Concia e risorse idriche. Il vertice con il ministro

Le associazioni del Cuoio hanno incontrato Gilberto Pichetto Fratin. Sul tavolo il tema ambientale e l’accordo di programma per il Tubone.

Concia e risorse idriche. Il vertice con il ministro

Concia e risorse idriche. Il vertice con il ministro

Importante tappa dei conciatori a Roma. Segnatamente al Ministero dell’Ambiente. La delegazione era composta dal presidente del Consorzio conciatori di Ponte a Egola, Michele Matteoli, il direttore tecnico del Consorzio Cuoiodepur, Gualtiero Mori, il vicepresidente Unic, Piero Rosati, il presidente del consorzio depuratore Santa Croce sull’Arno Renzo Lupi e Francesco Giannoni in rappresentanza del Consorzio Conciatori di Santa Croce sull’Arno. Scopo del viaggio l’incontro con il ministro Gilberto Pichetto Fratin. Il tema principe dell’incontro è stato quello delle criticità del settore conciario inerente il tema ambientale e l’accordo di programma e la sua operatività: la riorganizzazione della depurazione industriale nel Comprensorio del Cuoio e di quella civile del Circondario Empolese, della Valdera, della Valdelsa e della Valdinievole: un ‘opera in cui il contributo dei depuratori industriali del distretto è centrale ma richiede ancora investimenti e risorse. Un incontro che lo stesso ministro promise a margine di un’altra riunione e ripreso poi dal senatore Maurizio Gasparri durante l’ultima visita al consorzio Conciatori di Ponte a Egola, organizzata da Michele Altini, candidato sindaco a San Miniato per il centrodestra. "Abbiamo mantenuto le promesse nell’esclusivo interesse dell’economia del territorio e dei cittadini – spiega Altini –. Nello specifico i temi affrontati sono stati quelli riguardanti gli accordi di programma per la tutela delle risorse idriche, le autorizzazioni Aia dei depuratori, il riutilizzo dei fanghi per la depurazione conciaria. Un incontro molto costruttivo ove ci siamo confrontati in maniera proficua".

Il mondo della pelle e del cuoio – tutta la filiera, dalla conceria al calzaturiero e la pelletteria – è strategico per tutto il Valdarno perché è il pilastro del sistema economico del territorio: oltre 6mila addetti, un fatturato che prima della crisi attualmente in corso era ben assestato intorno a due miliardi di euro.

Nonostante la congiuntura il comparto resta fondamentale. Così come fondamentali sono le sfide che ha davanti. A partire da quella di portare all’obiettivo l’operazione Tubone, unitamente a tutti gli sforzi in atto per l’economia circolare.

Carlo Baroni