Cooperativa condannata: "Inquadramento sbagliato". La vittoria delle lavoratrici

Il tribunale dà ragione a tre dipendenti che svolgono servizi educativi. L’Usb: "Adesso la giusta collocazione con un corretto livello contrattuale".

Cooperativa condannata: "Inquadramento sbagliato". La vittoria delle lavoratrici

Cooperativa condannata: "Inquadramento sbagliato". La vittoria delle lavoratrici

Continua la battaglia dell’Usb, a livello nazionale, per la tutela dei 70mila educatori ed educatrici italiani, "quasi sempre sottoinquadrati". È del 23 aprile la sentenza del tribunale di Firenze che ha accolto la richiesta di tre lavoratrici della cooperativa di Empoli, iscritte all’Unione sindacale di base, di vedersi riconosciuto il giusto inquadramento contrattuale. "Queste lavoratrici, che svolgono servizi educativi per il gestore di servizi pubblici in appalto – fa sapere il sindacato in una nota –, da anni lavoravano con un inquadramento contrattuale che non era adeguato al loro mansionario. Il tribunale ha pertanto imposto alla Cooperativa di inquadrare le educatrici al corretto livello contrattuale, condannandola, inoltre, a pagare tutti gli arretrati e le spese legali. Tenere i lavoratori ad un livello più basso di quello che loro spetterebbe è purtroppo una delle molteplici cattive pratiche diffuse tra le cooperative che lavorano sul Servizi in appalto pubblico. Per vincere tali gare al ribasso le cooperative tendono a risparmiare sui diritti dei lavoratori e a far ricadere sulle loro spalle il rischio di impresa". Questa sentenza è, per il sindacato, l’ennesima dimostrazione di quanto sia urgente superare il sistema degli appalti sui servizi permanenti di cura alla persona perché "il sistema degli appalti al massimo ribasso produce lavoro povero e precarietà permanente".