EMPOLI
"Nessuno dubita delle buone intenzioni dell’imprenditrice, ma utilizzare la violenza sulle donne a scopo di marketing non è una buona idea". La dottoressa Lorella Giglioli, psicologa del Centro Aiuto Donna Lilith delle Pubbliche Assistenze di Empoli, dopo aver visto il video della finta aggressione a Empoli ai danni di una ragazza, invita la titolare del negozio di parrucchiera che insieme all’influencer amica ha congegnato la trovata pubblicitaria, a una riflessione. Lo scopo di promuovere un trattamento di bellezza dopo essere stati "stressati dal fidanzato" potrebbe far passare messaggi sbagliati. "Innanzitutto – spiega – la prima preoccupazione per una donna che ha subito violenza e che ne porta i segni in volto non deve essere quella di coprire le ferite. L’aiuto dal punto di vista estetico è importante, ma non è la soluzione al problema". La dottoressa sottolinea come il gesto di nascondere sia una caratteristica di molte vittime. "Per coprire lividi e tumefazioni ricorrono a fondotinta e occhiali neri – spiega – Coprono per non rendere visibile la violenza, si vergognano e hanno paura. Ma quei segni devono prima essere denunciati".
C’è poi un altro aspetto. "L’imprenditrice si è chiesta quale messaggio può arrivare a coloro che guardano il video? L’effetto è di sminuire la violenza, di coprirla e di ridurre il disagio delle donne. Quello che potrebbe passare è un messaggio distorto". Per Giglioli certe immagini forti possono e devono essere utilizzate, ma devono essere maneggiate con attenzione. "L’uso di un video in cui si mostra una donna che subisce violenza – spiega – deve veicolare un messaggio chiaro. La violenza non deve essere strumentalizzata, né tanto meno usata per fare marketing. Meglio se lo scopo è benefico, come una raccolta fondi per una associazione o un centro anti violenza, ma in questo caso l’intento era ben diverso. Se c’era la volontà di aiutare una donna forse bisognava riflettere meglio sui contenuti, perché certe situazioni possono accadere nella realtà e non lasciano solo segni fisici, ma anche gravi danni emotivi, economici e psicologici".