
Un supermercato della catena Marzi e Fulignati
Empoli, 25 febbraio 2020 - Dal pomeriggio di domenica, da quando cioè la questione coronavirus ha iniziato ad assumere proporzioni davvero importanti anche nel nostro paese, lo shop on line di Marzi e Fulignati è andato in tilt. Centinaia di richieste ed ordini effettuati hanno letteralmente mandato in palla il sistema. E badate bene che non si parla di una piccola botteghina di paese (con tutto il rispetto per la botteghina, ci mancherebbe) ma di uno dei colossi locali della media distribuzione. Sono gli effetti della psicosi che sta attraversando tutto il paese e se da un lato la situazione, dalle nostre parti, non è ancora degenerata, dall’altro c’è la netta sensazione che da un momento all’altro anche qui possa scatenarsi un pandemonio.
«Se mi chiedete di un assalto ai supermercati – spiega il titolare della catena, Roberto Marzi – direi che per il momento le scene che si sono viste nel Nord Italia non ci sono ancora state, ma se la domanda è ‘avete notato qualche cambiamento negli ultimi giorni’ allora sì, i cambiamenti ci sono stati eccome. Di solito il personale che abbiamo a disposizione per il servizio di gestione on line ci consente di gestire con comodo tutti gli ordini che riceviamo, ma dal pomeriggio di domenica il portale è letteralmente esploso. Abbiamo ricevuto tantissimi contatti, tant’è che adesso siamo in difficoltà nel venire incontro a tutte le richieste. Abbiamo dovuto impegnare tutto il personale a nostra disposizione e richiamare tutti in servizio, ma se le domande continueranno ad essere cosi tante non escludo di arrivare anche a chiudere gli ordini su internet, altrimenti non riusciremo ad esaudirli tutti. Abbiamo personale specializzato che effettua le consegne, ma così è messo a dura prova".
Marzi e Fulignati è una catena decisamente conosciuta e apprezzata sul nostro territorio e il servizio on line che offre consente di fare la spesa mediante il portale e vedersela poi recapitata a casa. Il suo servizio di diffusione, però, non è enorme. "Copriamo un’area che va da Montelupo a San Miniato – dice ancora il titolare – che è certamente ampia ma non così esageratamente vasta. Quindi tutte le richieste sono arrivate dal nostro territorio, dove ancora, al momento, non ci sono stati casi. Abbiamo la sensazione che la psicosi aumenterà se si dovesse verificare un contagio, cosa che ovviamente tutti quanti scongiuriamo".
Per quanto riguarda invece i punti vendita, Marzi e Fulignati ha registrato soltanto un lieve incremento. "Sì, in effetti dalla fine della scorsa settimana abbiamo avuto anche più persone a fare la spesa – dice ancora Roberto Marzi – ma niente di cosi trascendentale. Si parla di un 4-5% in più. Il vero cambiamento lo abbiamo visto, come detto, negli ordini on line".
E’ un qualcosa, quello dell’assalto ai supermercati, che ha caratterizzato tutto il fine settimana al Nord, ma che, secondo tutti gli operatori del settore, è assolutamente ingiustificato anche nelle zone in cui il coronavirus ha già contagiato diverse persone. Figuriamoci da noi. Non esiste insomma il rischio di rimanere senza cibo e gener i di conforto, ma la psicosi collettiva generata dall’epidemia non sembra conoscere limiti. Eieri è arrivata anche la nota di Claudio Bianchi, presidente Confesercenti Metropolitana di Firenze , il quale ha chiesto "la costituzione di un tavolo di crisi per monitorare la situazione di difficoltà delle imprese e sostenere le seguenti richieste nei confronti del Governo: moratoria per i pagamenti su mutui, utenze e contributi, ma anche l’estensione delle misure di sostegno dei lavoratori dipendenti ad autonomi delle microimprese; slittamento delle scadenze fiscali locali e nazionali e delle rate della rottamazione ter in scadenza il 28 febbraio". © RIPRODUZIONE RISERVATA