Corsia chiusa sulla 429. Rebus sul dissequestro. Conducenti esasperati. Manomesso il semaforo

L’azione sconsiderata: modificata la temporizzazione dei movieri. L’intento forse era snellire il traffico. Deve interviene la protezione civile . La condanna della sindaca: "Qualcuno ha rischiato di farsi male". .

Corsia chiusa sulla 429. Rebus sul dissequestro. Conducenti esasperati. Manomesso il semaforo

L’ordinanza che prescrive il senso unico alternato nel tratto dei settecento metri di corsia della 429 sequestrati in località Petrazzi è stata prorogata fino al 30 ottobre. Nonostante le richieste del Comune di Castelfiorentino e della Città Metropolitana, non ci sono ancora riscontri certi dalla procura in merito a una data indicativa di dissequestro. E a dispetto dell’ulteriore implemento dei movieri dalle 12 alle 15, nei giorni scorsi qualcuno, forse esasperato dal traffico, ne ha addirittura manomesso la temporizzazione mettendo a rischio l’incolumità degli altri automobilisti. Un atto compiuto da ignoti, stigmatizzato dal sindaco Francesca Giannì: se qualche sabato fa era stato segnalato un guasto ai movieri, un paio di giorni fa gli strumenti sono stati volutamente manomessi da ignoti.

L’ipotesi più probabile, stando a quanto fa sapere l’amministrazione, è che l’autore del gesto sconsiderato pensasse così facendo di snellire il traffico. Invece, a causa della sua iniziativa, il verde scattava in contemporanea sui semafori posti in entrambi i sensi e si è reso necessario l’intervento della Protezione Civile, del personale della Metrocittà e degli operai della ditta che gestisce il servizio per evitare possibili incidenti fra le vetture. "Qualcuno ha rischiato di farsi male – ha spiegato Giannì, ringraziando la Protezione Civile e i soggetti intervenuti - abbiamo reso noto l’accaduto perché l’esasperazione, pur comprensibile, non può e non deve annebbiare il raziocinio". Sul ’fronte procura’, data la perdurante assenza di risposte, Giannì ha chiesto l’intervento dell’amministrazione regionale. "Nonostante i continui contatti e la richiesta di informazioni alla procura, riceviamo come territorio ancora silenzio. Ho provveduto a sollecitare un interessamento di carattere regionale da parte del presidente Eugenio Giani – ha aggiunto - credo che non si debbano dimenticare le ragioni del sequestro né la tragedia che si è consumata su quella strada. Dobbiamo però dirci che questo sequestro non aiuta in alcun modo le ragioni processuali e non comporta una maggiore sicurezza stradale".

Una situazione che allo stato attuale non sembra promettere di sbloccarsi a breve. "Le soluzioni di carattere processuale sono già state percorse dall’Avvocatura della Città Metropolitana, destinataria del provvedimento, unica titolata all’istanza di riesame. E sono in attesa di risposta – ha concluso - la procura ha già in mano da oltre un mese il progetto di messa in sicurezza provvisoria delle spallette del ponte di Pesciola, che saranno comunque oggetto di intervento nel contesto dei lavori di manutenzione straordinaria della strada una volta aperto l’ultimo lotto. La procura deve solo aprire quella pratica e permettere agli enti coinvolti di procedere con il proprio lavoro e spendere in modo migliore i soldi dei cittadini".

Giovanni Fiorentino