L’attesa è finita. Il gruppo ha raggiunto Sanremo, e lo ha fatto in grande stile. Il messaggio sul furgoncino che porterà i Bnkr44 a calcare stasera il palco dell’Ariston dimostra tutto l’attaccamento, il senso di appartenenza e di gratitudine nei confronti di Villanova. Lì, dove tutto è nato, dove sono nati loro, i "Bunker", il collettivo di giovani artisti in gara al Festival della Canzone Italiana. Parola d’ordine, consapevolezza delle proprie radici. Un punto di forza che la band vuol mantenere.
"I love Villanova" è scritto sulle sciarpe, sulle t-shirt e sulle felpe di tanti supporter, amici e sostenitori empolesi che hanno accompagnato la partenza dei Bnkr44 verso la Liguria. "Inizia Sanremo e noi saliamo su quel palco per raccontare la storia di un seminterrato di provincia, la storia della nostra gente, di come ci siamo fatti forza per portare il nostro mondo in alto, per dare un’identità al posto da dove veniamo. La scommessa era quella di non muoversi di qua e di crescere insieme. Perché la nebbia qua è la stessa dal 2003, ma anche noi siamo sempre gli stessi". Tanto per citare una frase del brano che ascolteremo stasera. Questo il saluto "social" di Erin, Piccolo, Faster, JxN, Caph e Fares. Saranno in sei a esibirsi, coordinati dal direttore artistico gheray0.
Dalle 20,40 per i "Bnkr44" inizia l’avventura sanremese, la maratona musicale più attesa dell’anno, cinque serate condotte da Amadeus che vedranno gli artisti empolesi in gara a fianco dei big. Non un vero e proprio debutto, considerando che già lo scorso anno avevano partecipato come ospiti di Sethu nella serata dei duetti. Stavolta è diverso, sono loro - vincitori di Sanremo Giovani - a giocarsi la vittoria. Per la serata delle cover, quella di giovedì, il gruppo proporrà "Ma quale idea" di Pino D’Angiò. Da stasera invece si punta tutto su "Governo Punk", che, a dispetto di quel che il titolo potrebbe suggerire non ha nulla a che fare con la politica. "Dammi una città – cantano i ragazzi – Un governo punk". "Scrivo dentro un garage, la mia testa è un collage di canzoni e momenti tristi. Ho finito le chance per chiederti se mi porti via da me, dai miei incubi e dai miei vizi". E poi: "Parliamo d’amore in mezzo a una rivoluzione. Questa città sembra una maledizione. Restiamo qua, fermi a guardare la nostra generazione. Scrivo dentro un garage". È un brano che parla di loro.
"Un brano energico, divertente, leggero - ha anticipato il collettivo - La rappresentazione di uno stato d’animo, di una ribellione, la fuga dalla noia della provincia, l’uscire fuori dai canoni e da ciò che è standardizzato. Il Governo Punk del titolo siamo noi, persone di provincia, che fanno una vita noiosa e immaginano universi paralleli". Orgogliosi di essere empolesi anche nel rito scaramantico prima del live. "Ci abbracciamo. Non può mancare il bacio alla sciarpa di Villanova". Quella sciarpa che stasera sventoleranno in tantissimi davanti alla tv, sintonizzati su Rai 1, facendo un tifo da stadio.
Ylenia Cecchetti