Dai manufatti nascerà un museo: "Avremo turisti da tutta Italia". La svolta già nel prossimo anno

L’obiettivo è comunicare le scoperte al pubblico con un progetto ad hoc e fare il pieno di visitatori. Il senatore Parrini: "Grande esempio di mecenatismo, è una notizia bellissima per la cultura di tutto il Paese". .

Dai manufatti nascerà un museo: "Avremo turisti da tutta Italia". La svolta già nel prossimo anno

Dai manufatti nascerà un museo: "Avremo turisti da tutta Italia". La svolta già nel prossimo anno

Si scaverà senza sosta. Una volta che gli studenti americani saranno ripartiti, resterà un team di professionisti italiani con esperienza pluridecennale nel settore. Una squadra che ha le idee chiare: andare a caccia di tesori. Perché quello che potrebbe riaffiorare, è destinato a riscrivere la potenzialità culturale, storica e turistica di tutta la Regione.

"Non ci limiteremo a catalogare i reperti rinvenuti - garantisce Agnese Pittari, co-direttore di scavo per la Florida State University - Ci dedicheremo anche al restauro. Un primo passo verso la futura apertura al pubblico pensata per valorizzare il sito. Un lavoro che sarà condotto insieme alla Sovrintendenza e dietro direttive ministeriali. L’intenzione è di scavare l’intera collina, un’area molto estesa ed esplorare la comunità nel suo rapporto col fiume. Non è escluso ci siano altri livelli di abitazioni nei terrazzamenti lungo il pendio. Cosa ci aspettiamo di trovare? Un’intera città. Sperando ben conservata". Ci vorranno anni di lavoro - la concessione ministeriale scadrà nel 2026 - e il progetto è ambizioso. Di questo farebbe parte anche il recupero dell’antico porto fluviale coi suoi affreschi (annesso al complesso di Bibbiani), a oggi in stato di abbandono. "Dal punto di vista scientifico - garantiscono gli archeologi - non ci sarebbe niente di meglio che toccare l’Arno e collegare in un unico percorso ideale l’insediamento al porto. Epoche diverse, ma come in un collage ricomporremmo così una storia a ora frammentaria". Tornando al parco archeologico, una volta concluse le campagne di scavo, si studierà un progetto ad hoc; dalla didattica all’archeologia sperimentale, le strade sono infinite. Purché condivise, come conferma George Rapier. "Scaveremo il più possibile per rendere il sito disponibile al pubblico. Una volta messa in sicurezza l’area, piccolo o grande che sia nascerà un museo che possa mostrare i manufatti rinvenuti e richiamare visitatori da Firenze, dall’Italia tutta". Già il prossimo anno sarà possibile mostrare un primo risultato del sito in una nuova dimensione di visita. Il mecenate, dunque, sogna in grande. Un’operazione non fine a se stessa ma parte di un corollario culturale di ampio respiro. "Il Ministero ci ha dato il placet perché ha capito che intendiamo presentare pubblicamente le nostre scoperte. Ci documenteremo, reperiremo informazioni sulla civiltà antica che qui era insediata. Abbiamo una storia incredibile e troveremo il modo di comunicarla". "Il fatto che il sito archeologico di Montereggi possa essere visto da tutti è una notizia bellissima per la cultura italiana - ha dichiarato il senatore Dario Parrini - Il mecenatismo che ha messo in campo Rapier, è un grande esempio di operazione illuminata che un privato fa a servizio della cultura. Ci auguriamo che non resti un caso isolato. Il Paese ne avrebbe un gran bisogno".

Ylenia Cecchetti