Dal giudice per la Rsa degli orrori. La coppia che gestiva Villa Debora ha scelto il rito abbreviato al gup

La vicenda emerse a Bagni di Lucca nel novembre 2022 con un blitz dei carabinieri e due arresti. Le accuse sono di maltrattamenti in famiglia aggravati, circonvenzione di incapace e appropriazione indebita.

Dal giudice per la Rsa degli orrori. La coppia che gestiva Villa Debora ha scelto il rito abbreviato al gup

La vicenda emerse a Bagni di Lucca nel novembre 2022 con un blitz dei carabinieri e due arresti. Le accuse sono di maltrattamenti in famiglia aggravati, circonvenzione di incapace e appropriazione indebita.

Ha scelto la scorciatoia del rito abbreviato (e del relativo sconto di un terzo sulla pena) la coppia accusata di aver gestito una vera e propria Rsa degli orrori a Bagni di Lucca, chiusa da un blitz dei carabinieri nel 2022. Vincenzo D’Isanto, 53 anni, originario di Castelfiorentino e Debora Campanozzi, 53 anni di San Severo compariranno domani in tribunale a Lucca davanti al gup Antonia Aracri per essere giudicati alla luce degli atti d’indagine raccolti dal pm Elena Leone. Per entrambi le imputazioni sono di maltrattamenti in famiglia aggravati, circonvenzione di incapace e appropriazione indebita, reati contestati in concorso tra i due, lui titolare di fatto e lei operatrice (non assunta) di quella Rsa privata che sarebbe stato una sorta di inferno.

Anziani inermi esposti a offese e maltrattamenti, mentre per alcuni ci sarebbe stata persino la spoliazione di beni personali tra soldi e gioielli. La Campanozzi risponde anche di violenza sessuale per palpeggiamenti nelle parti intime di alcune anziane. Otto le parti offese residenti tra Lucca, Bagni di Lucca, Pontedera, Gallicano, Cerreto Guidi, Coreglia Antelminelli, Fivizzano e Castelnuovo Garfagnana, di età compresa fra i 63 e gli 87 anni. Il clamoroso caso emerse nel novembre 2022 con il duolice arresto in un blitz dei carabinieri a Villa Debora sulle colline di Bagni di Lucca, in quella che era stata denominata in modo alquanto grottesco dai gestori come “Oasi della pace”. A far scattare l’indagine furono le intercettazioni ambientali effettuate dai carabinieri, avvisati da alcuni frequentatori occasionali della struttura che qualcosa di strano accadeva là dentro. "Sei una bestia, un animale". E ancora: "Stupida, cretina. Ti prendo a schiaffi". Poi si passava ai fatti... Da parte loro gli anziani ospiti, con gravi disagi fisici e psichici e non in grado di badare a se stessi, non sapevano come difendersi e come ribellarsi. Il quadro emerso dalle intercettazioni convinse la Procura a intervenire rapidamente per porre fine a quei maltrattamenti e anche ad altre condotte illegittime. In quella presunta “Oasi della pace“ di Villa Debora, i due imputati si sarebbero approfittati anche della disponibilità di bancomat e pin degli ospiti, prelevando o disponendo bonifici per almeno 30mila euro, ovviamente, secondo l’accusa, con finalità del tutto estranee alla gestione della casa famiglia. Sempre secondo le risultanze dell’indagine, il gestore Vincenzo D’Isanto si sarebbe anche fatto intestare una Panda del valore di 5mila euro senza versare nulla all’anziano proprietario, ospite della Rsa. Ma le contestazioni riguardano anche gioielli spariti.

Paolo Pacini