La nomina di Paola Galgani, certaldese, a vicesindaco di Firenze è da un lato la conferma delle possibilità del potere rosa della nostra zona e dall’altro l’esempio del ruolo che personalità nostrane hanno avuto su un palcoscenico difficile come quello fiorentino. Galgani è passata dall’incarico nella segreteria regionale della Cgil (peraltro retta dall’empolese Rossano Rossi), dopo aver trascorso un po’di anni alla guida della Camera del lavoro di Firenze, al ruolo di vicesindaco in Palazzo Vecchio, con delega diretta a temi rilevanti, tra cui l’ambiente. La scelta della sindaca Funaro ha rinsaldato il peso delle donne nella nuova giunta di Palazzo Vecchio. La mossa della prima cittadina ha però anche un altro valore, quello di essere la nuova concretizzazione di quel ruolo speciale che ha visto politici della nostra zona, per esempio Mario Fabiani e Graziano Cioni, di sinistra ovviamente, considerato il peso di questa parte politica, assumere incarichi di alto livello sul palcoscenico fiorentino. In questo quadro, Paola Galgani ha un curriculum invidiabile. Il suo percorso di vita fa riferimento alle tradizioni socio-politiche della nostra zona. Paola, diplomata al liceo linguistico, viene da una famiglia operaia, e ben presto si trovò a diventare sindacalista della Cgil da impiegata di una delle fabbriche del settore che era il vanto della Valdelsa, vale a dire la produzione di cornici. Lavorava infatti all’Albor di Gambassi Terme, 100 addetti, uno dei riferimenti del settore, oggi, purtroppo, ridotto ai minimi termini per l’evoluzione dei mercati.
Paola, moglie dell’ex sindaco di Certaldo Andrea Campinoti, da delegata sindacale passa a incarichi di sempre maggior rilievo nella Cgil, fino a diventare, dopo aver avuto l’incarico di coordinatrice dell’Empolese Valdesa, la segretaria della Cgil provinciale di Firenze e poi componente della segreteria regionale della Cgil, con la responsabilità della sanità, da dove, l’ha chiamata in Palazzo Vecchio la sindaca Sara Funaro. Galgani non è sola, come dicevamo, nell’albo d’oro delle presenze della nostra zona ai massimi livelli a Firenze. Le fanno compagnia il sindaco Mario Fabiani e l’assessore-sceriffo Graziano Cioni, empolesi doc. Fabiani è stato il primo sindaco eletto di Firenze, nel 1946. Era già stato un dirigente punto di riferimento per il Pci ai tempi della clandestinità e il Comitato di Liberazione lo aveva designato vicesindaco di Firenze. Restò in carica fino al 1951: fu il primo cittadino della ricostruzione. Per poi passare alla presidenza della Provincia di Firenze ed essere quindi eletto parlamentare. Graziano Cioni, segretario empolese del Pci, nel 1973 fu defenestrato dall’incarico perché perse la battaglia politica sulle elezioni amministrative del 1975. La federazione del Pci di Firenze gli trovò uno strapuntino: il ruolo di segretario di una delle zone del partito di Firenze, quella delle Cure. Da lì, poiché le capacità non gli mancavano, passò ad altri ruoli, da incarichi in Provincia fino a un impegno nella sanità dopo la riforma per poi passare in Parlamento e quindi in giunta a Firenze. Gli anni che gli valsero il ’titolo’ di sceriffo per la sua attenzione alla sicurezza, fino a essere in predicato di candidarsi a sindaco, salvo inciampare nel 2008, giusto prima delle elezioni, in un’inchiesta della Procura e successivi giudizi, peraltro chiusi, anni dopo, senza addebiti di sorta.