Empoli, 21 novembre 2022 - Ha aperto il cancello di casa per rientrare, sabato sera, come tutte le sere. Ma la scena che si è trovata davanti è stata straziante. Panico e disperazione: "Ho sentito dei grugniti di cinghiale e poi il mio cane che guaiva. Ho capito che stava succedendo qualcosa e ho iniziato a correre come una pazza". Rebecca Pellitteri abita a Pagnana, più precisamente nella zona di via della Motta. Lì, i cinghiali spesso si fanno sentire, ma un conto è sapere che ci sono, presenze accertate ma sullo sfondo, e un conto è trovarseli davanti. Sabato sera si è verificata questa seconda possibilità. Alcuni cinghiali sono entrati dentro il giardino di una poprietà privata, avvicinandosi all’abitato come non avevano mai fatto prima.

"Sono stati venti minuti interminabili - racconta la ragazza ancora sotto choc per quanto accaduto al suo Lagotto di 14 anni - Ho ritrovato il mio Lapo in una fossa. I cinghiali, dalla siepe, me l’hanno restituito pieno di fango e sangue, in fin di vita, con ferite ovunque". Tutto, come detto, davanti al cancello di un’abitazione che non è isolata, seppur in campagna. E si riapre il dibattito sulla (mala)gestione della fauna selvatica. "Speriamo che chi di dovere intervenga e ci tuteli - si sfoga la proprietaria del cane che al momento si trova in clinica sotto osservazione - Perché ora è successo al nostro animale domestico, la prossima volta potrebbe accadere ad uno di noi. Non è piacevole non sentirsi al sicuro all’interno del proprio giardino di sera". La buona notizia è che Lapo, nonostante gli acciacchi dell’età, ha superato la notte. Ha riportato la rottura della mandibola, un’importante ferita alla zampa, al torace e danni alla spina dorsale. Dovrà subire almeno tre operazioni. L’augurio è che con le cure amorevoli della famiglia, una volta uscito dalla clinica veterinaria, possa nuovamente tornare a correre.