di Irene Puccioni
CASTELFIORENTINO
La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo per i danni provocati dal tragico evento alluvionale dello scorso 18 ottobre che ha interessato un’area importante del territorio di Castelfiorentino, compresa tra la frazione di Petrazzi, la località Pettinamiglio e le zone industriali di Pesciola e Malacoda. Le indagini, per il momento a carico di ignoti, sono state assegnate al pubblico ministero il dottor Giuseppe Ledda. A distanza di quasi un mese e mezzo da quel terribile risveglio, quando l’Elsa, uscendo dal suo letto, sommerse qualsiasi cosa trovasse sul suo perscorso e la Valdelsa si ritrovò sott’acqua, la Procura si sta muovendo per accertare le eventuali responsabilità di ciò che è accaduto. Si tratta, dunque, di un passaggio importante che dà una prima risposta all’esposto presentato nei giorni immediatamente successivi da tutti quei privati cittadini, aziende, ma anche agricoltori amatoriali riuniti in un comitato, che si erano rivolti all’avvocato Paola Babboni, proprio perché venisse fatta luce su quanto accaduto tra il 17 e il 18 ottobre. I firmatari dell’esposto denunciavano negligenze nel cantiere per i lavori del nuovo tratto della strada regionale 429, in particolare l’abbassamento dell’arginatura per agevolare il transito dei mezzi da lavoro. Dagli stessi cittadini era stato raccolto molto materiale, foto e video, che erano stati allegati all’esposto. Come erano stati allegati i cartelli dei lavori posti all’estremità del cantiere.
L’avvocato Babboni insieme ai suoi assistiti – una cinquantina inizialmente, a cui se ne erano aggiunti altri – si erano mossi immediatamente "perché era importante sollecitare fin da subito delle risposte. Ci sono persone – sottolineava il legale di Castelfiorentino – che hanno subìto danni importanti, c’è chi ha perso tutto. Queste persone hanno bisogno di ristori". Soldi che in parte arriveranno dal governo che ha deliberato lo stato d’emergenza, "in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 17 e 18 ottobre 2024 nel territorio dei Comuni di Castelfiorentino e Certaldo della Città Metropolitana di Firenze" oltre che in diverse realtà comunali del Senese e del Livornese.
La somma complessiva stanziata dal governo ammonta a 9.700.000 euro, ma dovrà essere suddivisa con i Comuni di Campiglia Marittima, Castagneto Carducci, Cecina, Sassetta e Suvereto, Pomarance, Volterra, Chiusdino, Monteriggioni, Siena e Sovicille. E per quanto riguarda Castello, la stima dei danni causati dal meteo e dall’esondazione dell’Elsa a Malacoda e Petrazzi supera in tutto
i due milioni di euro (di cui 200mila relativi al patrimonio pubblico e un milione relativo al
danno causato agli argini) includendo nel conteggio anche i danni alle abitazioni private. Lo stato d’emergenza riguarda anche Certaldo, che ha avuto danni minori se paragonati a quelli di Castello: si parla comunque di centinaia di migliaia di euro.
Parallelamente, intanto, la Procura ha avviato un procedimento per chiarire eventuali responsabilità dal momento che è stata accertata – anche da immagini acquisite direttamente su indicazione della sindaca, Francesca Giannì, nelle prime ore dell’emergenza – "che la mancanza di alcune arginature lungo il fiume Elsa e il torrente Corniola, congiuntamente all’evento temporalesco che ha colpito la zona del senese, ha provocato l’ingente allagamento di porzioni di territorio".