YLENIA CECCHETTI
Cronaca

Diego Prosperi morto a 16 anni in moto, gli amici increduli: “Siamo sotto choc, serve più sicurezza”

I compagni di scuola di Diego: “In questa zona la viabilità è un caos”. Rilievi dei vigili per ore, delimitata una buca vicina al punto dell’impatto

L'incidente in via Sanzio (Foto Gasperini/Germogli)

L'incidente in via Sanzio (Foto Gasperini/Germogli)

Empoli, 31 ottobre 2024 – Qualcuno lo conosceva di vista, altri soltanto per nome. Ma sono tutti scossi, i compagni di scuola di Diego Prosperi. Nel pomeriggio di ieri, nonostante fosse passata qualche ora dall’incidente, si sono trattenuti a due passi dal luogo dell’accaduto, seppur defilati, per dare modo alla polizia municipale di svolgere tutti i rilievi su strada, come da prassi. Increduli e spaventati, ancora non realizzano. “Tutti abbiamo il motorino - dicono osservando le operazioni degli agenti, con il casco stretto nella mano - Siamo scioccati. Abbiamo sentito l’ambulanza arrivare a sirene spiegate mentre eravamo in classe. Diego era uscito prima di noi, probabilmente per l’assenza di un professore nella sua classe. O chissà. A un certo punto ha perso il controllo, il manubrio ha iniziato a tremare ed è successo quello che è successo”.

Frequentano anche loro l’istituto tecnico industriale Ferraris Brunelleschi e si muovono quotidianamente in sella al loro scooter. “Ma la viabilità è un caos, qui - lamentano i ragazzi, mettendo nuovamente in evidenza una criticità di cui spesso studenti e genitori hanno parlato - La strada è dissestata, le buche sull’asfalto non mancano. Probabile cadere soprattutto se si va a velocità sostenuta”. “Ma non è questo il punto - aggiunge un compagno di scuola di Diego, anche lui biker - Via Sanzio è una giungla. Tra ingorghi, file, cantieri, calca e disagi, non ci sentiamo mai sicuri a percorrerla”.

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Un flusso di migliaia di alunni, altrettanti addetti ai lavori. E poi genitori, lavoratori, residenti, tutti riversati su un’unica arteria risalente agli anni ’50. Tappi e blocchi in orario di entrata e di uscita, anche nelle vie limitrofe. E da un mese circa, i disagi sono aumentati da quando è stato chiuso il parcheggio interno del Pontormo per l’installazione del container peggiorando ancora la viabilità tra via Sanzio e via Bonistallo. La questione era stata sollevata di recente anche da alcuni dirigenti scolastici del polo empolese che avevano incontrato non meno di due settimane fa il comando della polizia municipale di Empoli per parlare anche e soprattutto di viabilità. Un incontro svoltosi senza portare novità sostanziali, se non quella di rassegnarsi al caos.

Mentre la dinamica dell’incidente è al vaglio degli inquirenti - sono in corso tutte le verifiche e gli accertamenti del caso - ci si continua ad interrogare sul tema sicurezza. Ieri gli agenti della municipale hanno presidiato il tratto in cui è avvenuta la tragedia per buona parte della giornata, il tempo necessario a eseguire tutti gli accertamenti necessari. A pochi metri dall’impatto è stata delimitata anche una buca presente sull’asfalto.

L'incidente in via Sanzio (Foto Gasperini/Germogli)
L'incidente in via Sanzio (Foto Gasperini/Germogli)

Dalle prime ricostruzioni dell’incidente non è ancora chiaro cosa possa aver ostacolato la marcia di Diego, tanto da fargli perdere il controllo del mezzo prima del terribile schianto contro l’auto parcheggiata al lato della strada. Sul luogo dell’incidente si sono precipitati anche il sindaco di Empoli Alessio Mantellassi e Roberta Scardigli, dirigente comunale del Servizio Manutenzione Impianti e Infrastrutture.

La buca è stata transennata con un’apposita segnaletica ed è comparso anche un birillo a delimitare il punto preciso, a cavallo tra una corsia e l’altra. Da lì è transitato l’Husqvarna 125 di Diego Prosperi, una moto da enduro che il ragazzo mostrava spesso sui social. Una passione, quella per le moto sportive, che lo accompagnava anche nella vita virtuale. Sono poche le foto postate, ma tutte parlano della sua due ruote. Il mezzo che lo ha tradito, conducendolo verso il suo ultimo viaggio.