Salvare l’istruzione dei ragazzi disabili e garantire la didattica in presenza. L’appello arriva dalla Fp Cgil che risponde alle dichiarazioni del sindaco di Empoli. "Leggiamo con interesse le parole del sindaco di Empoli Barnini rispetto a ’iniziare a preparare noi tutti che dobbiamo organizzare le vite delle famiglie a un’ipotesi di zona rossa’. Nei giorni scorsi, infatti, a seguito del Dpcm 2 marzo 2021 che prevede misure di contenimento fino alla sospensione delle attività dei servizi educativi dell’infanzia e delle attività scolastiche e didattiche delle scuole di ogni ordine in presenza, e visto l’andamento del rischio epidemiologico, abbiamo scritto proprio al sindaco per chiedere di riconoscere la prosecuzione dei servizi all’infanzia, educativi scolastici e domiciliariextrascolastici con modalità a distanza". Per gli alunni disabili e i ragazzi con bisogni educativi speciali però il Ministero ha specificato che si può pensare, per rendere effettivo il principio di inclusione, di coinvolgere nelle attività in presenza anche altri alunni appartenenti allo stesso gruppo classe. "Riteniamo che, con il perdurare della pandemia, sia fondamentale sostenere gli studenti e le loro famiglie, il personale dei servizi essenziali, come i tantissimi lavoratori e lavoratrici dei servizi educativi in appalto, proprio a partire dalla garanzia del loro salario" spiega la Cigl.
"Pertanto, proprio nello spirito di iniziare a preparare le vite delle famiglie a un’ipotesi di zona rossa – continua il sindacato – ribadiamo la nostra richiesta di verificare le condizioni che determinano la sospensione dei servizi, e laddove non ci dovessero essere da subito una riconversione integrale degli stessi, anche con diversa modulazione per l’intero orario di lavoro, chiedendo di definire tutti gli strumenti di conciliazione vita lavoro e di sostegno per le lavoratrici e lavoratori".