Il giudice del Riesame ha accolto l’istanza presentata dalla Città Metropolitana di Firenze, decretando la revoca del sequestro preventivo disposto ormai più di due mesi fa dalla procura. Non sono tuttavia state rese note né quantificate le tempistiche relative alla riapertura in toto della Sr429, in quanto subordinata al rispetto di alcune prescrizioni e alla realizzazione di una serie di opere da concertare nei prossimi giorni fra Metrocittà, Regione e Comune di Castelfiorentino. Questi gli ultimi sviluppi relativi ai circa settecento metri di corsia della 429 all’altezza del ponte di Pesciola sequestrati lo scorso agosto dalla procura, per consentire le indagini relative alla morte del giovane Lorenzo De Luca avvenuta nel 2022.
Se l’amministrazione comunale e la Metrocittà chiedevano da tempo il dissequestro dell’infrastruttura, l’alluvione che il mese scorso ha interessato Petrazzi e Malacoda ha in sostanza ribadito l’importanza della strada come unica via di esodo in casa d’emergenza. Per un aspetto del quale il giudice ha con tutta probabilità tenuto conto.
"È stata depositata la revoca del sequestro preventivo della corsia del ponte della Pesciola. Il giudice ha accolto e condiviso le osservazioni presentate dal Comune e dalla Città Metropolitana, dandoci ragione circa le problematiche di viabilità e il livello di criticità della zona, innalzato dagli eventi alluvionali – ha fatto sapere Giannì – ho appena richiesto alla Città Metropolitana un tavolo immediato di concertazione per concordare le modalità di riapertura, che dovranno avere come punto fermo la speditezza della revoca e la rimozione del semaforo".
Ecco i prossimi passaggi riguarderanno i tre enti, partendo dalla Metrocittà: regolazione del traffico e realizzazione di alcuni interventi volti a migliorare la sicurezza stradale dovrebbero essere i prossimi passi propedeutici alla riapertura. Solo una volta completati questi step, la strada potrà essere riaperta. Anche se sullo sfondo resta il rebus delle indagini: Giannì aveva ribadito anche in consiglio comunale come la procura avesse disposto un sequestro preventivo. Ciò non vuol dire necessariamente che in questi due mesi non siano state effettuate indagini, ma di certo non sono state effettuate acquisizioni di prove tecniche in loco da eseguire in contraddittorio che richiedono la partecipazione delle parti.
"Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dalla procura, sotto questo profilo specifico – ha confermato l’avvocato Nicola Melani, legale della famiglia De Luca, commentando poi l’ultimo sviluppo – avevamo accolto con favore il provvedimento di sequestro, pur auspicando che durasse il tempo necessario allo svolgimento delle indagine per ridurre al minimo i disagi per l’utenza. Non eravamo a conoscenza della revoca del sequestro, ci interesseremo: vogliamo capire se ci siano spiragli per completare l’attività di istruttoria. Auspichiamo che la procura continui a lavorare e restiamo in attesa di sviluppi: a quel punto decideremo quali passi intraprendere".
Giovanni Fiorentino