
Via al doppio cognome. Anche a Empoli, dal 2 giugno, si può iscrivere all’anagrafe i figli anche con il cognome della madre. E’ stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la sentenza della Corte Costituzionale che consente di attribuire il doppio cognome ai nuovi nati che ancora non ne hanno uno. Dall’ufficio dello Stato civile di via Del Papa fanno sapere che è tutto pronto per rispondere alle eventuali richieste delle famiglie che andranno a registrare la nascita del proprio figlio. I funzionari si atterranno alla circolare ministeriale, la numero 63 del ministero dell’Interno. Come funziona? La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 262, primo comma, del Codice civile, mettendo così la parola fine all’automatismo che dava ai figli il cognome del padre. Da ora in poi, dunque, il nuovo nato assumerà il cognome di entrambi i genitori. E’ stato inoltre previsto che l’ordine dei cognomi sia concordato dagli stessi genitori. I genitori possono comunque decidere, di comune accordo, anche di attribuire solo un cognome di uno dei due. Dunque, anche solo quello della madre. Se non c’è accordo, si dovrà ricorrere all’intervento del giudice.
Chi invece ha già il cognome del padre, può richiedere, come già avviene, di aggiungere quello della madre facendo domanda al Prefetto della provincia di residenza. Una rivoluzione non solo anagrafica, ma culturale e sociale, che, nelle intenzioni della Corte Costituzionale "rispecchia e rispetta l’uguaglianza e la pari dignità dei genitori". Al momento nessun neo genitore si è presentato per registrare il doppio cognome, tuttavia in città non sarebbe certo una novità.
Di questo è stato precursore l’assessore al commercio e attività produttive, Antonio Ponzo Pellegrini. "La scelta di aggiungere al cognome di mio padre, Ponzo, anche quello di mia madre, Pellegrini, risale ormai a dieci anni fa – spiega – Alla base c’era una forte motivazione. Ho perso i genitori quando ero giovane. Mia mamma, quando era in vita, mi diceva spesso che il suo cognome sarebbe finito. Allora ho pensato che sarebbe stato importante fare in modo di farlo proseguire con me e poi con i miei figli". All’epoca non c’era alcun automatismo, ma un iter molto rigido da seguire. "Presentai la domanda al Prefetto – racconta Ponzo Pellegrini – ho dovuto aspettare un anno perché venisse accettata. Ho dovuto presentare valide motivazioni e attendere che venissero fatte tutte le verifiche. Adesso il doppio cognome compare su tutti i miei documenti, eccetto il codice fiscale". L’assessore empolese, però, ritiene che l’automatismo introdotto dalla sentenza della Consulta, non sia del tutto positivo. "Non è certo con il doppio cognome dato in automatico che si afferma la parità dei sessi. Avrei preferito che per l’attribuzione del doppio cognome si continuasse a richiedere una motivazione forte. Così, forse, si perde il valore della cosa".
Irene Puccioni