È corsa contro il tempo. Dall’ecomostro al teatro. Tra lavori spediti e ritardi

L’intervento a Ponte a Elsa potrebbe finire in anticipo entro il prossimo anno. Il sindaco: "Nel 2025 anche la scuola di Pontorme e l’ala ovest dell’ex ospedale".

È corsa contro il tempo. Dall’ecomostro al teatro. Tra lavori spediti e ritardi

Ad aprile del 2023 l’inizio della demolizione dell’ecomostro a Ponte a Elsa

Empoli, città che cambia. Città di cantieri e trasformazioni. È stato un decennio all’insegna della rigenerazione urbana con l’approvazione di progetti di riqualificazione destinati a ridisegnare spazi, funzioni e servizi, quello lasciato dall’amministrazione Barnini. Ma a che punto siamo? La mappa aggiornata dei cantieri parte da un’altra demolizione storica, quella dell’Ecomostro.

Il 18 aprile del 2023 iniziavano i lavori per radere al suolo il mostro in calcestruzzo di Ponte a Elsa, un edificio abbandonato da oltre 25 anni che ha tenuto in ostaggio il quartiere creando non pochi disagi. La buona notizia? L’opera (da 5,6 milioni di cui 2 milioni da Pnrr) che secondo quanto stabilito dal bando dovrebbe concludersi nel 2026, potrebbe terminare in anticipo. "Tra i progetti che potranno vedere la luce nel 2025 - ha confermato il sindaco Alessio Mantellassi - c’è l’Ecomostro. I lavori procedono spediti e per l’inizio del nuovo anno dovrebbero concludersi. Inizierà poi la fase di definizione dei servizi che saranno accolti nella nuova struttura e che seguiranno gli indirizzi dati dai cittadini durante l’assemblea del 2022 dedicata appunto all’EcoPark". Il 2025 dovrebbe coincidere anche con l’inaugurazione di altre due opere strategiche, la scuola primaria di Pontorme e l’ala ovest dell’ex ospedale di via Paladini. "Anche per questi due cantieri, siamo in fondo", ha dichiarato il sindaco. I lavori per la nuova scuola Carrucci in via Liguria (progetto da 5,3 milioni in corso di realizzazione che ospiterà 10 aule) sono stati consegnati a luglio 2022. L’auspicio del Comune - che ha sostenuto l’importo complessivo - era di completarla entro il 2023, così da aprire il plesso alle classi nel gennaio di quest’anno. Ma ancora nulla di fatto. Si punta al 2025 anche per il recupero dell’ala ovest del complesso del San Giuseppe in centro storico. Ala che, riqualificata, ospiterà spazi per il co-working, caffetteria, area ristoro e sala conferenze. Entro giugno 2026 dovranno chiudersi invece i lavori dell’ala est, quella che guarda via Roma e che accoglierà la sede e l’Auditorium del Centro per le attività musicali. La deadline al 2026 è segnata poi per il nuovo teatro. L’appalto è stato assegnato da mesi ma degli operai ancora non c’è traccia. "Il cantiere - secondo le previsioni del sindaco - partirà tra qualche mese, ci vorranno almeno 2 anni". Si tratta della sfida più grande che attendeva la città nel 2024, ma che potrebbe slittare di qualche mese rispetto a quanto annunciato.

Un ritardo forse dovuto anche ai tempi burocratici legati alle elezioni amministrative. Il gruppo di professionisti coadiuvati da Archea Associati avrebbe dovuto cominciare proprio nel periodo estivo, realizzando il 30% della struttura entro fine settembre. Causa Pnrr i paletti sono stringenti, ci sarà da recuperare in corsa. A breve invece potrebbe sbloccarsi l’incertezza sul futuro dell’ex cinema La Perla. A gennaio è stato affidato l’appalto per il risanamento dell’immobile. Una manutenzione straordinaria del valore di 130mila euro. "Intendiamo restituire alla comunità questi spazi - ha rilanciato Mantellassi - Il progetto dettagliato? Tra qualche mese".

Ylenia Cecchetti