Ecco l’ingegnere scrittore: "L’ispirazione da Bartali"

Il 56enne castellano ha vinto il concorso nazionale dedicato alle lettere. L’idea originale della sua opera: il campione che si racconta alla nipote.

Ecco l’ingegnere scrittore: "L’ispirazione da Bartali"

Ecco l’ingegnere scrittore: "L’ispirazione da Bartali"

Vincenzo Cipriani di Castelfiorentino, dove è tornato a vivere nel 2024 dopo aver passato 23 anni in Trentino, ha vinto la 18esima edizione del Festival delle Lettere, concorso letterario nazionale che ha visto la partecipazione di ben 650 missive. Di professione ingegnere elettronico, il 56enne castellano è stato ispirato dal busto in terracotta di Gino Bartali realizzato dallo scultore Giovanni Fiaschi e posto lungo il percorso ciclabile nella zona sportiva di Castelfiorentino. È il busto stesso che scrive una lettera immaginaria indirizzata alla nipote, raccontando il mondo dal punto di vista di chi può leggere i pensieri dei passanti.

"Per lavoro progetto reti di telecomunicazione, ma mi piace scrivere soprattutto racconti gialli – spiega il vincitore –. Le mie maestre e insegnanti mi hanno sempre incoraggiato, la prof del liceo fece addirittura carte false per non farmi iscrivere a ingegneria (sorride). Questa vittoria mi ha fatto enorme piacere, ma non è esattamente il mio scopo. Partecipo a vari concorsi per migliorare la mia scrittura, cercando di trasmettere le emozioni che provo. Quando ci riesco con giurie che hanno dentro nomi di scrittori "veri", beh, è una grande soddisfazione". E per far colpo spesso ci vogliono idee originali proprio come quella di far scrivere l’indimenticato campione di ciclismo.

"Spesso vado a cercare quel busto per farmi silenziosamente incoraggiare dal quel volto con quella ferrea determinazione negli occhi buoni, di uno che ha capito che la vita che gli è toccata è fatta di fatica, come per la maggior parte delle persone. Per questo è tanto amato – insiste Cipriani –. Ecco, quel monumento l’ho immaginato vivo, vitale, ma costretto a stare lì, fermo, immobile. C’è una foto, sulla pagina Facebook di Lisa Bartali, che testimonia tutto l’affetto di un normale nonno verso la nipote. È bellissima. Così sono nati i due protagonisti".

"Per me Bartali, oltre a tutto quello che dicono, è anche un Padre della Patria – aggiunge –. Io infatti sono tra quelli che sostengono che la vittoria al termine di una clamorosa rimonta del Tour de France del 1948, anno dell’attentato a Togliatti, evitò la guerra civile. Ha dato gioia alle persone ancora tra le macerie e grazie a lui i francesi ricominciarono a pensare che umanamente eravamo anche noi degni di rispetto e non eravamo più solo i fascisti invasori".

Ma cosa c’è di Cipriani in questa lettera? "Sento che la storia di Bartali e della sua famiglia è simile a quella della mia e di tantissimi altri – conclude –. La mia generazione è quella che ha avuto i nonni che hanno vissuto la seconda guerra mondiale, e magari anche la prima. Persone che con una determinazione ’buona’ ma ferrea, che trovo negli occhi di ogni foto di Gino Bartali, hanno saputo ricostruire l’Italia".

Simone Cioni