YLENIA CECCHETTI
Cronaca

“Emergenza freddo“. Il rifugio è sempre pieno: "Amplieremo il servizio"

Il progetto attivato a Casenuove quest’anno è stato un po’ ridotto nei tempi . Ma è in programma un potenziamento che poggerà su cospicui fondi del Pnrr.

Il progetto attivato a Casenuove quest’anno è stato un po’ ridotto nei tempi . Ma è in programma un potenziamento che poggerà su cospicui fondi del Pnrr.

Il progetto attivato a Casenuove quest’anno è stato un po’ ridotto nei tempi . Ma è in programma un potenziamento che poggerà su cospicui fondi del Pnrr.

Le uscite degli operatori si tengono dalle 21 alle 23 e servono a monitorare zone sensibili. Il comune denominatore? La solitudine. Serve occuparsene con delicatezza. Chi non rifiuta l’ospitalità può contare sull’asilo notturno nei locali della ex scuola materna in via Val d’Orme, a Casenuove. Il progetto "Emergenza Freddo" dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, della Società della Salute Empolese Valdelsa Valdarno, dell’amministrazione comunale e della Misericordia è ricominciato il 19 novembre per garantire assistenza e riparo alle persone che non hanno un tetto sotto cui dormire. Con dei tagli sugli orari e sulla durata, però. Lo scorso anno, infatti, la struttura restò aperta fino al 15 marzo registrando 56 presenze, a fronte dei 43 accolti nell’inverno precedente.

Nonostante il numero in aumento - e la stessa cifra investita dal Comune per il progetto, ovvero 35mila euro - il servizio inaugurato 4 giorni dopo rispetto all’inverno 2023 chiuderà i battenti il 3 marzo. Con 12 giorni di anticipo. Dall’apertura h24 si è passati all’orario 18-9. Una modifica che non sarebbe dovuta, stando a quanto dichiarato dall’amministrazione comunale, a carenza di fondi, ma dettata da una riorganizzazione interna del servizio. Due settimane in meno di apertura, in sostanza, e accoglienza esclusivamente dal tardo pomeriggio.

Resta, di fatto, che le tre camere da cinque posti letto e una più piccola destinata all’utenza femminile sono al completo. Il dato aggiornato a venerdì scorso è di 24 ospiti, con letti extra anche in spazi esterni alle camere, tanta è la richiesta. Tanta come le storie incrociate, da chi ha perso il lavoro, a chi è rimasto senza famiglia. Qualcuno si ferma per settimane, altri per una notte. "Il più anziano - racconta il responsabile del servizio, Alberto Russo (nella foto in alto) - ha 55 anni, il più giovane è sui 22. Sono per lo più stranieri. La convivenza è pacifica".

Sveglia alle 7, colazione, e poi ognuno va incontro al suo destino. Mayer, 33 anni, della Tunisia, è nuovo qui. "Sono muratore e imbianchino all’occorrenza - dice - Ma non trovo occupazione". Ahmid, invece, viene dal Marocco e di anni ne ha 34 e vorrebbe “lavorare in campagna“. Gli altri, alle 21, sono già in stanza. Il progetto, insomma, funziona e nonostante la ’riduzione’ sarà - assicurano dal Comune - ampliato, con una nuova iniziativa dedicata ai senza fissa dimora che poggerà su cospicui fondi del Pnrr.

Y.C.