di Irene Puccioni
Non fa in tempo a liberarsi un posto letto che subito viene occupato da qualcun altro. I Cas, centri di accoglienza straordinaria, dell’empolese da un paio di anni a questa parte registrano il tutto esaurito. Dentro transitano vite e storie figlie della disperazione: migranti dal Nordafrica e dal continente asiatico, profughi ucraini. C’è chi scappa dalla guerra, chi fugge dalla miseria, chi cerca una nuova Terra per iniziare una nuova vita. Facce tese e stravolte, occhi tristi, sorrisi solo accennati. Ogni arrivo nelle strutture del territorio è l’inizio di un percorso per ottenere lo status di rifugiato, che prevede tempi quasi mai brevi. Anche ieri la Misericordia di Empoli ha teso la mano ad altre sei persone, rispondendo alla chiamata della prefettura di Firenze. Il giorno prima è stato trovato un alloggio anche ad un quarantenne pakistano che necessitava di importanti visite mediche e che sul territorio avrebbe potuto farle.
Gli ultimi arrivi sono tutti ragazzi poco più che ventenni. Paesi di provenienza: Guinea, Ciad, Burkina Faso. Trasferiti in città, adesso hanno un tetto sulla testa e pasti giornalieri garantiti. "Adesso dovranno presentare la domanda di asilo politico e poi dovranno essere ascoltati dalla commissione territoriale che valuterà se e quale tipo di protezione dare loro", spiega David Mannini, capo area sociale della Misericordia empolese. I sei giovani hanno preso i posti all’interno di un Cas cittadino che si sono liberati con la partenza di alcune donne ucraine. "È un continuo turn over – riprende Mannini – Siamo sempre al massimo delle capienza, ma cerchiamo sempre di trovare spazi e soluzioni. Non vorremmo mai arrivare alle tende. Quelle cercheremo sempre di evitarle. Non sono sistemazioni dignitose né funzionali considerando che stiamo andando incontro alla stagione delle piogge".
É dall’estate 2015 che la Misericordia di Empoli è impegnata, in modo strutturato, nell’accoglienza dei migranti. "In otto anni nei nostri Cas, escludendo il progetto Sai (Sistema accoglienza integrazione) che ci vede coinvolti insieme ad altri soggetti, sono transitati quasi settecento persone – specifica il capo area sociale della Misericordia empolese – Soltanto lo scorso anno ne abbiamo registrati centoventi e dall’inizio del 2023 ad ora sono stati poco meno di duecento. Attualmente sono 84 gli ospiti presenti nei Cas, a cui si aggiungono le 32 persone inserite nel Sai".
Sono numeri importanti per una realtà come quella empolese che continua a dare il proprio apporto e supporto a tutte le fasi dell’emergenza. Oltre a trovare posti letto, i volontari della Misericordia nei giorni scorsi sono stati impegnati anche nelle operazioni di soccorso in uno sbarco al porto di Livorno. Uomini e donne che non si tirano mai indietro per aiutare altri uomini e donne sicuramente meno fortunati.