Empoli (Firenze), 10 novembre 2024 – Sessanta donne, tre percorsi, un obiettivo: sentirsi più sicure nella propria città,guardandola con occhi femminili. Una cartellina per prendere appunti ’on the road’, mappa alla mano e un foglio con domande guida per stimolare il confronto durante la camminata. E’ stata un’invasione rosa per le vie principali di Empoli la prima edizione di “Da sola me ne vo per la città”, passeggiate urbane promosse dal Comune di Empoli, Hugo (Human Geography Organizer) e Sociolab nell’ambito del festival “Donne al Centro”.
Che sensazione comunica lo spazio attraversato? E quali cambiamenti sarebbero opportuni? Le cittadine si sono date appuntamento in piazza don Minzoni per poi dividersi in tre gruppi guidati dalle volontarie della Pubblica Assistenza, della Misericordia e della Croce Rossa. Il primo si è messo in marcia tra via XI Febbraio, via Amendola, via delle Fiascaie, piazza Gramsci, piazza della Vittoria, via Curtatone e Montanara. Uno degli itinerari ha attraversato il centro storico, il terzo si è concentrato tra il sottopasso ferroviario e via Cantini, proseguendo su via dei Cappuccini, viale IV Novembre, parco delle Cascine, viale Buozzi e parco della Rimembranza, via Fabiani e via Verdi. A ogni tappa toccata, un momento per analizzarne le criticità.
Nei punti sosta, le donne hanno condiviso percezioni ed emozioni. “Quando i negozi nel giro sono aperti e le luci accese, non c’è paura - ha raccontato Valentina Cioni, una delle partecipanti - Le commesse però non si sentono sicure quando chiudono e devono andare a recuperare l’auto in piazza Guido Guerra. Stessa cosa capita a me. Se prima andando a cena con le amiche lasciavo l’auto distante per poi fare un pezzo a piedi, ora ognuna riaccompagna l’altra. Siamo impaurite”. Tra le criticità segnalate da diverse partecipanti, gruppetti di persone che fanno uso di sostanze stupefacenti e creano disagio con atteggiamenti promiscui, tra piazza del Popolo, la stazione e piazza Guido Guerra.
E poi i ladri di biciclette, soprattutto tra via Ridolfi, via del Giglio e via Salvagnoli. “Sono siciliana - è intervenuta una giovane - frequento Empoli da poco. Ieri sono scappata dalla stazione; mi sono trovata a tu per tu con individui molesti che hanno approcci fastidiosi”. Laura Baldi vive in periferia, ma frequenta spesso il centro storico, “buttando sempre un occhio a quello che può accadere”. Le sue sono riflessioni a carattere urbanistico. “La pista ciclabile di via Roma è terreno fertile per gli scippi. Le persone transitano in bici a tutta velocità, ti vedi costretta a camminare con la borsa attaccata al muro. E poi c’è il problema siepe in piazza don Minzoni, che nasconde persone e cose. Con le rastrelliere davanti alle siepi, quando allucchetti la bici non sai mai chi ti spunta davanti”.
Altra criticità riguarda il cantiere dell’ospedale vecchio, “non illuminato, incute timore”. Siamo tra via Roma, via Paladini e via Giovanni da Empoli, dove “anche i parchimetri sono fonte di insicurezza” e su questo in diverse si trovano d’accordo. “Alle 17 è già buio, ti ritrovi col portafogli in mano e la mancanza di libertà nei movimenti. Devi sempre guardarti le spalle”. Patrizia Bagnoli percorre il centro spesso intorno alle 23,30 di notte, uscendo dal coro in piazzetta della Propositura. “Una ragazza ha rinunciato a venire dopo che in piazza Matteotti è stata inseguita da uno sconosciuto. Io cammino abitualmente tra via Lavagnini e via Chiarurgi, qualche ubriaco lo incontro, ma sto guardinga. Non mi è mai capitato niente. Ho evitato un paio di scippi in uscita dalle poste, in passato”. Lucia rimpiange una Empoli che non c’è più. “Piazza Matteotti è tra le più belle, ci si portavano i figli a giocare ma non ci si portano i nipoti. Di notte è solo bivacco e spaccio, di giorno ti trovi a scansare escrementi e bottiglie vuote. Un’area isolata da riqualificare”.
Ylenia Cecchetti