REDAZIONE EMPOLI

In balìa di ubriachi e molestatori: “Lavoriamo con la paura addosso e una mazza dietro al bancone”

Dopo l’aggressione con due feriti al Ci Risiamo, la richiesta d’aiuto da parte del titolare de L’Orto. Boom di casi in via Roma. Guarino esasperato: “A fine turno dobbiamo scortare le dipendenti a casa”

Rosario Guarino, titolare de L’Orto di via Roma, chiede aiuto alle istituzioni (Gasperini/FotoGermogli)

Rosario Guarino, titolare de L’Orto di via Roma, chiede aiuto alle istituzioni (Gasperini/FotoGermogli)

Empoli (Firenze), 7 dicembre 2024 – Stanchi di lavorare con la paura addosso. Stanchi di rischiare ogni giorno la vita. “Non è più accettabile, le istituzioni devono agire”. Lo aveva gridato il titolare del Ci Risiamo Luigi Di Dio Faranna ricostruendo gli attimi concitati della rissa che si è consumata all’interno del noto locale di via Roma. Momenti di terrore e di panico scatenati da due uomini che dopo aver consumato cibo e alcolici si sono scagliati contro la ragazza che si trovava alla cassa. Innescando il parapiglia generale e aggredendo con calci e pugni il cameriere che, finito in ospedale: dovrà essere operato al volto. Al grido di allarme ed esasperazione lanciato da uno dei bar pasticceria storici e più frequentati della città – costretto dopo questo episodio a ricorrere agli agenti della sicurezza privata per tutelarsi – si unisce quello di un collega.

Stessa via, pochi passi più in là. Stessa paura e stesso, identico senso di insicurezza. Rosario Guarino, titolare de L’Orto di via Roma, tutte le settimane ha a che fare con balordi che minacciano i dipendenti e creano disagi alla clientela. E non lo nasconde; dietro alla porta tiene un manganello di legno pronto all’uso in caso di necessità. “Non sai mai quello che succede qui, la sera. Non sai mai chi entra. Sei costretto a correre ai ripari da solo. Bisogna pur tutelare chi lavora”.

Gli episodi spiacevoli sono all’ordine del giorno. “Ne contiamo almeno due alla settimana, tutte le settimane. C’è sempre qualche ubriaco che entra e infastidisce, importuna. Sono sempre i soliti; entrano, specialmente sull’ora di cena e dopo, e molestano. Sono alterati dall’alcol, non ragionano. L’ultimo episodio? Mercoledì. Ne ho dovuti cacciare quattro. Per ora non c’è stata alcuna aggressione fortunatamente, ma uno di loro l’altra sera ha iniziato a spaccare i bicchieri rendendosi pericoloso”. Al centro della discussione, ancora una volta via Roma. “Quello che dovrebbe essere il punto nevralgico della città, che collega la stazione a piazza della Vittoria, è la via più buia che c’è. Il Natale qui non arriva. Ed è proprio per questo che i malintenzionati agiscono indisturbati. Non li vede nessuno”.

Non si è stupito, Guarino, quando ha appreso dell’aggressione ai danni del Ci Risiamo. “Siamo costretti a tutelarci da soli, come si può evitare quello che è successo? E se si supera il limite? Chi salvaguarda l’incolumità dei miei dipendenti? La sicurezza è un problema reale. Bisogna presidiare di più la zona e con un numero di agenti maggiore. Una presenza che possa intimorire chi è intenzionato a delinquere. La sicurezza più di ogni altra cosa mi interessa – conclude amareggiato Rosario Guarino –. Quella dei clienti e quella del personale. Quando le mie dipendenti finiscono il turno la sera hanno bisogno della scorta. Le riaccompagniamo a casa per non farle andare in giro da sole. Sembra assurdo eppure è così”.

Y.C.