"Sogniamo una città
in cui la Comunicazione alternativa aumentativa possa ritrovarsi in tutti gli ambiti sociali, in gelateria, in libreria, al supermercato, in ogni spazio pubblico vissuto non solo dai nostri bambini, ma da tutte le persone neurodivergenti. Il parco è un ottimo inizio. Puntiamo a portare il progetto nei parchi di più comuni del circondario". Lo dichiara Sabina Marmeggi, presidente di Abbracciami aps, associazione empolese alla quale sono iscritti circa 33 ragazzi dell’Empolese Valdelsa.
Il più piccolo ha 5 anni, il più grande 23. La fascia maggiore va dai
10 ai 13 anni.
"Mancano spazi realmente inclusivi, pensati non solo per loro ma per una comunità pronta ad accoglierli. Tolta la scuola e i centri estivi, non c’è grande possibilità di svolgere attività ludiche e ricreative in luoghi che intercettino non solo i bisogni dei nostri bambini ma dei giovani in generale. Il rischio è che tendano a rimanere tra loro. È importante sensibilizzare la comunità verso queste strategie di comunicazione, concorrendo alla costruzione di una comunità inclusiva".