L'evento culturale di alto profilo si terrà nella chiesa di San Salvatore di Fucecchio, dove è posizionata l'imponente tavola che rappresenta l'Immacolata Concezione. Questa è una replica della tavola originale dipinta dall'aretino Giorgio Vasari nel 1541 per la chiesa dei Santi Apostoli di Firenze.
La nostra versione è una delle cinque repliche di mano del Vasari e della sua bottega, dipinte tra il 1541 e il 1548. La seconda data è il risultato di una ricerca condotta sugli archivi storici di Fucecchio, in particolare sull'archivio della Collegiata. Sebbene attribuita da sempre alla mano di Giorgio Vasari, per un breve periodo fu assegnata a Jacopo Chimenti detto l'Empoli a causa di un equivoco nella lettura di un passo settecentesco.
Alle cinque repliche conosciute e illustrate da Laura Corti nel catalogo completo delle opere di Vasari, si aggiunsero nel corso del Cinquecento molte copie più o meno fedeli all'originale. Attualmente, il prototipo è esposto nella mostra di Arezzo, realizzata per il 450esimo anniversario della morte di Vasari e di Cosimo I de' Medici, con cui collaborò strettamente dal 1550 in poi.
Il contenuto dell'opera è descritto in modo particolareggiato dal Vasari stesso; si tratta di un'opera d'arte di grande impatto e straordinaria bellezza. Dal cielo, Maria, nuova Eva sorretta dagli angeli, si innalza sopra le miserie della terra e dei peccati umani, schiacciando la testa del serpente che avvolge l'albero della conoscenza del bene e del male.
L'opera, il contesto in cui fu realizzata e i documenti degli archivi della Collegiata e del Comune saranno al centro dell'incontro "L'allegoria dell'Immacolata Concezione di Giorgio Vasari nella chiesa di San Salvatore" che si terrà sabato prossimo 14 dicembre alle ore 10 nella chiesa di San Salvatore a Fucecchio. Interverranno Mons. Andrea Pio Cristiani, arciprete della Collegiata di Fucecchio, la storica ed archivista Veronica Vestri e la scrittrice Aurora Del Rosso. Presenti Eugenio Giani, presidente della Regione, Emma Donnini, sindaca di Fucecchio, e Alberto Cafaro, assessore alla cultura.