La Cassazione, con il rigetto del ricorso, ha mandato definitiva la sentenza di secondo grado per un 50enne di Fucecchio. La Corte di appello di Firenze aveva confermato la sentenza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze del 31 marzo 2017 che, all’esito del rito abbreviato, aveva affermato la penale responsabilità dell’imputato per i reati di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri e di evasione: ritenuto il vincolo della continuazione e concesse le circostanze attenuanti generiche, l’aveva condannato alla pena ritenuta di giustizia.
"Il trattamento sanzionatorio risulta sorretto da sufficiente e non illogica motivazione", scrivono gli ermellini motivando la decisione e condannando l’imputato al pagamento di 3mila euro alla cassa delle ammende.