
Castello Oliveto
Castelfiorentino, 4 febbraio 2020 - Alla scoperta di ville, dimore signorili e castelli. Una preziosa eredità delle antiche famiglie nobili, fiorentine e senesi, che a Castelfiorentino avevano stabilito la loro residenza di campagna. Ma anche una testimonianza tangibile dello “status” economico dei nuovi ceti imprenditoriali, che fra ‘800 e ‘900 conobbero un periodo di rapida ascesa sociale. E’ questo il tema scelto a Castelfiorentino per la Festa della Toscana 2019, e della mostra che sarà inaugurata al Ridotto del Teatro del Popolo venerdì 7 febbraio, alle ore 17.30. All’inaugurazione interverranno il sindaco, Alessio Falorni, e il presidente del Consiglio Comunale, Gabriele Romei, con introduzione storica di Valerio Desideri.
Organizzata dal Comune di Castelfiorentino in collaborazione con l’associazione “Sei di Castelfiorentino se..” e il Gruppo fotografico “Giglio Rosso” (con la compartecipazione del Consiglio Regionale della Toscana), la mostra presenta un’interessante carrellata di immagini, documenti e aneddoti sulla storia delle Ville e delle famiglie che ne hanno accompagnato l’esistenza, avendo individuato il territorio di Castelfiorentino come sede privilegiata dei loro interessi (la Villa padronale era il cuore del “sistema di fattoria”, basato sull’appoderamento mezzadrile) ma anche del loro tempo libero, come è dimostrato dall’esistenza di una significativa attività venatoria.
Un territorio segnato dalla presenza dei Pucci, dei Ridolfi, dei Tempi, dei Banti (Cristiano Banti, uno dei pittori aderenti per un certo periodo al movimento dei “macchiaioli”), come pure dei Brandini o dei Puccioni, esempi di quel ceto urbano emergente che lasciò alcune tracce significative sulla modernizzazione del capoluogo e sullo sviluppo economico dell’intera area. Oltre alle ville più note, di cui saranno rivelati alcuni particolari inediti (compresi certi legami di parentela o di discendenza di alcune famiglie) ci sarà modo di scoprire alcune dimore di pregio che hanno contribuito a conferire al paesaggio collinare della Valdelsa quella particolare fisionomia conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
“L'investimento delle famiglie nobili – sottolinea Valerio Desideri - prese forma con grosse operazioni di trasformazione del territorio per renderlo sicuro ed economicamente produttivo; queste opere si chiamarono "bonifiche", che non furono soltanto operazioni di adattamento a un territorio ostile, ma un'operazione etica, un vanto delle popolazioni rurali, una vittoria sulla miseria. La bonifica è un progetto ed in questo progetto si inserisce la villa. La villa è la lanterna luminosa che l'architetto usa per completare una costruzione imponente e perfetta”.
“Siamo ben lieti – osserva il presidente del consiglio comunale, Gabriele Romei – di presentare la prima delle iniziative che abbiamo promosso nell’ambito della Festa della Toscana, un viaggio tra le bellezze del nostro territorio che unisce in modo virtuoso la valorizzazione della nostra storia e del nostro patrimonio con la promozione di Castelfiorentino a fini turistici, come dimostra il fatto che la maggior parte delle ville presenti nelle nostre colline sono oggi destinate alla ricettività, e in alcune di esse si possono celebrare matrimoni civili. In questa prospettiva, abbiamo in programma a primavera altre iniziative, come la realizzazione di un video con un drone e alcuni itinerari enogastronomici”.
La mostra al Ridotto rimarrà aperta fino al 4 marzo (ingresso libero) con il seguente orario: martedì e mercoledì ore 21-23, sabato ore 17-19.30/21-23, domenica ore 17-19/21-23. Visite guidate (su prenotazione insieme alle scuole dal 18 febbraio): martedì e giovedì 9-11.