TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

"Pressione fiscale più leggera"

Lo rivela la Cna. Ma fino al 30 luglio si è lavorato per pagare le tasse

Marco Landi è il presidente della Cna dell’Empolese Valdelsa

Marco Landi è il presidente della Cna dell’Empolese Valdelsa

Empoli, 20 settembre 2019 - A un lato c’è la buona notizia, dall’altro la cattiva. La prima è che Empoli è una delle città con il fisco meno duro d’Italia: la 45ma sui 141 Comuni (comprensivi di tutti i capoluoghi di provincia) considerati dall’osservatorio annuale Cna sulla tassazione delle piccole e medie imprese, piazzandosi meglio di Firenze. Ma a dispetto di un regime più morbido che in altre zone del paese i piccoli e medi imprenditori locali hanno dovuto aspettare martedì 30 luglio per festeggiare il cosiddetto tax free day, ovvero l’ultimo giorno dell’anno nel quale hanno lavorato per pagare tasse, oneri e contributi. Secondo i dati dell’associazione di categoria dei commercianti, la pressione globale del fisco sui profitti delle imprese è del 58,2%: l’azienda tipo empolese (350 metri quadri di laboratorio artigiano e negozio di 175, con 4 operai ed 1 impiegato, con ricavi di 431mila euro, costi totali di 381mila euro e reddito d’impresa di 50mila euro) ha pagato all’erario e in contributi il 70,5% delle proprie tasse, alla Regione Toscana il 10% e al Comune di Empoli il 19,5%.

In dettaglio, sul già citato reddito d’impresa di 50mila euro, 29.095 euro di tasse equivalgono a 212 giorni di lavoro: 20.503 se ne vanno tra Irpef e contributi allo Stato, 5.662 tra Imu, Tasi, Tari e addizionale comunale Irpef al Comune di Empoli, 2.930 tra Irap, addizionale regionale Irpef alla regione Toscana. Al netto dei pagamenti, sono così rimasti a disposizione dell’impresa solo 20.905 euro. Eppure si tratta di un miglioramento. Rispetto al 2018, quando si era lavorato fino al 4 agosto per pagare le tasse (217 giorni invece degli attuali 212), il total tax rate è diminuito di 1,2 punti percentuali. «Si tratta perlopiù del risultato dell’innalzamento al 50% della deducibilità Imu sugli immobili strumentali introdotta dalla legge di bilancio 2019 su pressione, in particolare, della Cna che ne ha fatto un cavallo di battaglia – commenta Marco Landi, presidente di Cna Empolese Valdelsa –. La crescita della pressione fiscale sulle piccole imprese, quindi, non è ineluttabile. Ma il percorso virtuoso è solo alle prime mosse».

Secondo Cna occorre quindi agire senza indugio prima di tutto per semplificare il sistema, riducendo la tassazione sul lavoro autonomo e sulle imprese personali, rivedendo l’Irpef e rendendo l’Imu deducibile dal reddito di impresa, ma anche con nuovi criteri per criteri per l’attribuzione dei valori catastali degli immobili e agevolazioni sul passaggio generazionale delle imprese individuali, oltre ad evitare di spostare sulle imprese gli oneri dei controlli attraverso un uso intelligente della fatturazione elettronica.