ANDREA CIAPPI
Cronaca

Franco si salvò per caso: "A Maria e Angelina si intitoli la nuova scuola"

Anche lui doveva essere con loro quella mattina: "Ma alla fine non partii. Da allora ogni anno il 2 agosto vado al cimitero a portare un fiore". .

Franco Fontanelli, di Montespertoli, ha 68 anni. Era amico di Maria Fresu. Trascorrevano le vacanze insieme, un gruppo di amici. Doveva essere con lei a Bologna, non partì e quindi si salvò. Oggi sarà alla cerimonia al cimitero. Ci ha anticipato la sua memoria, che comincia dall’estate prima della tragedia del 1980, la bella stagione del ’79: "Nell’agosto del 79 con il mio gemello Alessandro, Maria Fresu, sua figlia Angelina, Bellino il fratello di Maria e altri amici, eravamo al mare in campeggio a Torre del Lago. Nessuno poteva neanche lontanamente immaginare quello che dopo circa un anno sarebbe successo".

Un anno dopo: "Nel 1980, a fine luglio, Maria m’invitò ad andare col treno in montagna con mio fratello e Verdiana, era la loro prima vera vacanza, ma il sabato 2 agosto Alessandro e io eravamo invitati a un matrimonio e il giorno prima della partenza decidemmo di non andare. La sera del 2 agosto i telegiornali ipotizzarono una fuga di gas come causa della tremenda esplosione alla stazione di Bologna, ma fu subito chiara la matrice neofascista, stragista, dell’attentato. Quella notte non dormì nessuno. Non avendo nessuna comunicazione da Maria neanche il giorno dopo, allora non c’era internet né i telefonini, la mattina del 4 agosto, Bellino e mio fratello Alessandro andarono a Bologna". La tragica realtà: "Angelina e Verdiana erano morte, Maria non si trovava. Alessandro fu incaricato del riconoscimento delle salme, ma all’ultimo minuto fu un cognato della famiglia a eseguire il pietoso compito. Angelina sembrava che dormisse, il suo corpicino era intatto, ma l’onda d’urto della terrificante esplosione l’uccise. Le spoglie mortali di Maria furono identificate solo molti mesi dopo a seguito di scrupolosi esami e il funerale fu celebrato nella chiesa di Ortimino. Sopra l’altare c’era una cassetta di legno come quelle per l’elemosine; dentro c’era Maria".

Sono 44 anni di dolore: "Da allora, tutti gli anni, ogni 2 agosto, escluso una volta, mi sono sempre recato al cimitero, dove riposano in pace Maria e Angelina, a portare un fiore. Oggi Angelina avrebbe 46 anni, forse sarebbe sposata, avrebbe una famiglia tutta sua, chissà, chi le renderà la sua vita? Mi piacerebbe che le scolaresche, oltre ai doverosi pellegrinaggi della memoria ai campi di concentramento e sterminio nazisti, rendessero omaggio a Maria e Angelina, si recassero al cimitero, ma forse non ne sanno niente, forse non hanno mai letto questa tristissima pagina di storia del nostro Comune, forse non saprebbero neppure dove sono sepolte. Mi piacerebbe che il nuovo polo scolastico in costruzione, 0-6 anni, fosse intitolato a Maria e Angelina, vittime innocenti della strage fascista di Bologna".