
Il bunker dove si trovano le armi sequestrate o portate dai cittadini
Empoli, 16 febbraio 2023 – Lo sportello amministrativo del commissariato di Empoli è un ufficio “tuttofare“, dove oltre ad evadere le richieste per il rilascio dei passaporti, i funzionari si occupano anche del ritiro, valutazione e distruzione di tutti i tipi di armi. Molte vengono consegnate direttamente dai cittadini dopo la morte del congiunto che le deteneva, spesso per motivi di caccia. Altre sono possono essere state sequestrate dalle stesse forze dell’ordine, altre ancora ritrovare ‘per caso’ svuotando vecchie cantine e garage.
Ogni arma, da fuoco o da taglio, finisce nel ’bunker’ di piazza Gramsci. Fucili, pistole, ma anche coltelli, spade, restano sottochiave in attesa di essere distrutti in un centro specializzato a Padova. Prima della definitiva demolizione, ognuna di queste viene sottoposta ad un attento esame da parte di un esperto oplologo incaricato dal Mimact, il Ministero dei beni delle attività culturali e del turismo. La valutazione del consulente serve per capire se l’arma in questione è di un certo interesse storico artistico. In questo modo, si cerca di “salvare il salvabile” consentendo ad un certo numero di armi di evitare la distruzione perché interessanti dal punto di vista della memoria storica. E anche dal commissariato cittadino sono transitati oggetti rari, trasferiti poi in musei. "In questo momento – racconta il funzionario incaricato del commissariato di piazza Gramsci – abbiamo in custodia una baionetta e una pistola della Seconda guerra mondiale che verranno mandati al museo della Linea Gotica. Tempo fa abbiamo recuperato da un collezionista un fucile risalente all’epoca napoleonica. Una rarità". Le armi alle quali non viene riconosciuto un particolare valore vengono catalogate e una volta raggiunta una certa quantità di pezzi, queste vengono portate al centro specializzato per la distruzione. Ma sul recupero di armi sul territorio empolese gli agenti del commissariato di Empoli si sono imbattutti anche in storie curiose. Come quella di due fucili smontati e trasformati in una scultura.
“Erano di un anziano – racconta il dirigente Francesco Zunino – Li teneva in garage, che una volta si allagò. Le armi, che rimasero per diverso tempo sott’acqua, si erano arrugginite e così il proprietario pensò bene di smontarle e di assembleare i pezzi realizzando una sorta di porta ombrelli. A raccontarci la storia fu proprio la figlia dell’uomo dopo la morte del padre. Quello che aveva fatto costituiva un reato, ma con il suo decesso lo stesso reato di fatto era decaduto. Questo per dire – chiosa Zunino – che detenere un’arma non è uno scherzo. Va custodita con precise accortezze e non può essere manomessa in alcun modo". L’ufficio amministrativo del commissariato di Empoli rilascia circa mille titoli di porto d’armi all’anno. La maggior parte sono richieste per motivi di caccia, ma c’è anche chi lo richiede per poter sparare al poligono.
Irene Puccioni