Certaldo, 15 gennaio 2025 – Rabbia e dolore e qualche momento di tensione ai funerali del giovane Maati Moubakir, il 17enne ucciso a coltellate all’alba di domenica 29 dicembre a Campi Bisenzio. Un lungo corteo a Certaldo, dove il giovane viveva, per l’ultimo saluto al ragazzo. In testa uno striscione con la scritta “Non ti dimenticheremo” e la foto del giovanissimo.
Momenti di tensione
Diversi minuti di tensione tra gli amici del ragazzo e un giovane che durante la cerimonia avrebbe inveito contro la vittima e che poi è stato controllato dai carabinieri. Si è accesa una zuffa nel momento del corteo, zuffa che è andata avanti in una via laterale. I carabinieri sono riusciti a isolare la persona che è stata inseguita dagli amici del giovane ucciso. Sono gli stessi carabinieri adesso a ricostruire il motivo del tafferuglio. Durante la zuffa ci sono state minacce nei confronti del giovane che i militari dell’Arma hanno isolato. Profondo il disappunto della famiglia di Maati per questo episodio che ha turbato l’atmosfera già difficile e carica di dolore.
La bara bianca
La vicenda di Maati ha lasciato sotto choc la provincia di Firenze. E in tanti hanno voluto partecipare alla cerimonia funebre. Il corteo ha attraversato le strade della città. In testa, insieme allo striscione, la bara bianca senza fiori. Rose bianche erano invece in mano a tutti i partecipanti al corteo, che si è concluso di fronte alla chiesa di San Tommaso, in piazza Boccaccio, dove si sono svolte le esequie.
Tante facce giovani e sconvolte per un omicidio che lascia un solco profondo. Mentre intanto la vicenda giudiziaria prosegue, con alcuni giovani indagati per l’aggressione mortale. Sono stati gli amici più stretti del ragazzo a portare il feretro in spalla. Al termine del corteo, il funerale.
L’avvocato
"Tanti, tristemente tanti giovani a questo funerale – dice l’avvocato Filippo Ciampolini, che difende la famiglia del ragazzo – Un ultimo abbraccio, una carezza gentile da parte di tante persone della comunità essere qui. Per le indagini, nella giornata di martedì c’è stata una notifica alla procura per cui sabato verranno svolte delle verifiche sui cellulari degli indagati. La richiesta della famiglia è quella di giustizia e verità. Maati è partito dal cimitero della Misericordia ed è stato accolto in parrocchia, pur non avendo ricevuto i sacramenti. Un bellissimo gesto in questo ultimo passaggio terreno”.
Al termine della cerimonia, la bara bianca è stata portata fuori dalla chiesa. Dopo attimi di pesante silenzio, un lungo applauso ha rotto i pianti e la commozione.