REDAZIONE EMPOLI

Fuori da casa dopo il rogo: "Noi, sfollati da sei mesi per colpa della burocrazia"

L’appello disperato della famiglia scampata alle fiamme lo scorso giugno "Siamo costretti a pagare l’affitto. La procura sblocchi quel documento".

L’abitazione è andata a fuoco la scorsa estate. Era il 9 giugno e in piazza Salvo D’Acquisto a Castelfiorentino divampava un incendio all’interno dell’appartamento di Diego Della Vecchia e della sua famiglia. Il rogo partito dal primo piano del condominio costringeva tre persone (il giovane e i suoi genitori insieme al loro cane) all’evacuazione tra i fumi e le fiamme. Una tragedia scampata. Grazie all’intervento dei vigili del fuoco, tutti tratti in salvo e fuori pericolo.

I Della Vecchia non hanno riportato conseguenze ma a distanza di tempo ormai, in quella casa non ci sono più tornati. Il motivo? Un cavillo burocratico. O meglio, un ritardo.

L’appartamento reso non fruibile è ostaggio di una "carta", un documento senza il quale non possono iniziare i lavori di rimessa in ripristino e sicurezza. "Sei mesi e siamo a niente - è il giovane Diego Della Vecchia, dipendente delle Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino a raccontare il fatto - L’inagibilità è stata dichiarata immediatamente. C’è il solaio compromesso, l’impianto elettrico da rifare, migliaia di euro di interventi che non possono partire se dalla Procura di Firenze non viene sbloccato il verbale". Si tratta del cosiddetto certificato di chiusa istruttoria, necessario ad ottenere l’indennizzo dal parte della compagnia di assicurazione che copre l’immobile colpito dall’incendio. Un foglio per il rilascio del quale la famiglia e il legale che la rappresenta hanno sollecitato ripetutamente gli uffici in questi mesi. "Ma ancora nulla. Abbiamo ottenuto tutti i preventivi da parte delle ditte incaricate e svuotato casa. Sembrava ci fosse fretta di iniziare, salvo poi stoppare tutto. Chiamiamo tutti i giorni per avere informazioni. Intanto passiamo i mesi fuori casa, con soluzioni precarie e temporanee che non fanno bene a nessuno e un affitto da sostenere senza contare i disagi e le difficoltà del contesto".

La mamma di Diego infatti è affetta da una malattia invalidante ed è costretta su di una sedia a rotelle. "La famiglia - come spiegano dallo studio legale - da un lato non ha la disponibilità economica per poter sostenere in proprio i costi (circa 100mila euro per la bonifica e la ristrutturazione dell’appartamento) e, dall’altro lato, la compagnia di assicurazione non intende erogare l’indennizzo previsto in termini di polizza, finché non verrà esibito e trasmesso il certificato". Quest’impasse, ormai di quasi 6 mesi, sta creando notevoli disagi ai Della Vecchia.

Dopo l’ennesima pec alla quale non è seguita risposta, le speranze di poter tornare presto a casa sembrano vanificarsi. Sarà un Natale con un tetto sopra la testa, vero. Ma a quale prezzo? "Chiediamo nuovamente notizie sullo stato del procedimento penale aperto a seguito dell’incendio. Sarebbe il regalo più atteso". Per iniziare il 2025 con fiducia e coraggio.

Y.C.