Empoli, 28 gennaio 2025 – La pausa pranzo e la sera, in orario di chiusura, sono i momenti più critici. L’escalation di furti non si ferma, “poi ci sono i problemi di degrado, di spaccio”. “Bene gli eventi, sempre positivo avere domeniche animate. Ma non è risolutivo”. Ne sono convinti i commercianti, quelli che vivono il centro storico da anni. “La temperatura sta salendo, vivendo per strada, con le porte dei nostri negozi aperte, abbiamo una percezione diversa dal resto dei cittadini, ci stiamo accorgendo che la situazione a Empoli sta peggiorando”.
E come se non bastasse, stando a qualche segnalazione recente, sembra che in città sia arrivato anche il crac tra i giovani, “un ulteriore fonte di disagio. Non siamo abituati a tanto”. In una trentina, in rappresentanza delle attività commerciali più vive e attive del ‘giro’, hanno chiesto e ottenuto con tempestività un incontro con l’amministrazione comunale. Nella sala consiliare, si sono trovati una delegazione di commercianti e gli assessori Adolfo Bellucci e Valentina Torrini con deleghe rispettivamente al commercio e alla polizia municipale. Il nocciolo della questione? La sicurezza, e non è una novità.
Un incontro focalizzato sui problemi di spaccio e microcriminalità. Dove può arrivare il Comune, in questa lotta per arginare il fenomeno? E dove, le forze dell’ordine? Quali misure adottare? “L’amministrazione ha mostrato vicinanza e sensibilità e non è scontato - ha confermato Alessandro Costagli, imprenditore nel settore delle calzature e titolare di Temy in via del Giglio - Abbiamo chiesto di tenere alta l’attenzione, non abbassare la guardia. I negozi sono subissati di furti. I nostri competitor sono i centri commerciali che filtrano gli ingressi, a differenza di noi, e certa gente non la fanno entrare. Qui siamo in balìa di ‘cani sciolti’ che non puntano a zone sensibili; chi ruba, anche se fermato, te lo ritrovi il giorno dopo sotto casa. Al di là delle bandiere, la politica si deve muovere”.
E il Comune, con le ultime ordinanze annunciate, lo sta facendo. C’è chi alza la serranda con sacrificio e chi chiude i battenti definitivamente, “se i bilanci non quadrano - commentano i commercianti - dover tollerare anche i furti diventa difficile, una spinta a gettare la spugna. Più chiusure significa degrado che avanza. In ogni modo, sappiamo che le istituzioni hanno spazio di manovra limitato. Apprezziamo il confronto e l’impegno costante”.
Y.C.