Empoli, 4 dicembre 2024 – Esausti e sfiduciati. Vito D’Anzi, titolare della lavanderia Lava Più di via Busoni, è scosso, sfinito. Come lui il fratello Mosé, che lo aiuta a mandare avanti l’attività con tanti sacrifici. “È un mese e mezzo che siamo presi di mira”, si sfoga Vito mentre il ladro da ore è asserragliato dentro alla sua attività. “Questo è il sesto furto in 40 giorni – continua quasi incredulo –. Avevo messo in sicurezza tutte le porte, mi ero dotato dell’allarme per porre fine a questa lunga catena di furti”. Tutto inutile. “Stavolta ha sfondato il vetro perché non sapeva più come fare a entrare. Per fortuna i vicini si sono svegliati e hanno chiamato i carabinieri, poi sono arrivato anche io”.
Mentre Vito parla le forze speciali dei carabinieri sono ancora in azione. “Si è barricato dentro e non c’è più verso di farlo uscire – racconta sconsolato il titolare –. Come faccio a dire che si tratta sempre della stessa persona? L’ho riconosciuto perché le telecamere di videosorveglianza lo hanno ripreso più volte. La prima, circa un mese e mezzo fa, aveva portato via diversi soldi. Poi è tornato per rubare solo pochi spiccioli”.
Il fratello Mosè prova a rimettere in fila la sequenza degli eventi che ha portato i carabinieri a richiedere l’intervento delle forze speciali. “Quando sono entrati i militari dell’Arma lui si è nascosto, è andato sul soppalco e si è barricato dentro. Per non farli salire sopra, ha preso varie scaffalature, il computer e la scrivania, così ha bloccato la scala”. Dieci ore di caos nelle quali anche un negoziatore ha cercato di convincere l’uomo a costituirsi. “Abbiamo subìto sei furti nell’ultimo mese e mezzo, neanche fossimo una banca – rimarca il fratello del titolare – Ma una cosa così non era mai capitata. Il primo colpo fu duro da digerire: ci portò via qualche migliaia di euro. Inspiegabilmente non si attivarono gli allarmi. Così avevamo deciso di rinforzare i sistemi di sicurezza installando le telecamere, ma lui è tornato altre quattro, cinque volte. E ogni volta noi aumentavamo il grado di sicurezza”. Eppure il ladro riusciva comunque a entrare. “Gli ultimi due furti sono durati 50 secondi, lui entrava forzando la porta, prendeva pochi spicci e se ne andava. Allora abbiamo installato una serratura particolare”.
Sabato scorso l’ennesimo caso. “Era entrato da una finestrella che sarà larga 70 centimetri e alta 35, posta a due metri da terra. Non so neanche come abbia fatto, so solo che aveva rubato appena 30 o 40 euro”. Fino a lunedì notte. “Avevamo messo delle sbarre metalliche per blindare la porta, bloccando anche la finestrella da dove era entrato l’ultima volta. Ma ha preso un sasso o un martello e ha rotto la vetrina, tanto da svegliare i vicini che abitano al piano di sopra”.
Il conto dei danni è pesantissimo: “A occhio sono 20mila euro – conclude il fratello del titolare –. Ha rotto le pompe per l’acqua, gli scaldabagni, l’impianto elettrico, i miscelatori che davano il sapone e ha devastato la cassa. Si parla di cifre che mettono in ginocchio un’attività, è come buttare via un anno di lavoro. Vogliamo rimboccarci le maniche ma non so come faremo ad andare avanti. Ormai siamo rassegnati, non avevamo nemmeno più denunciato gli ultimi furti. Chiediamo solo più sicurezza, la città è abbastanza tranquilla ma avere una pattuglia in più ci aiuterebbe. Proveremo a ripartire il prima possibile”.
Alessandro Pistolesi