Ylenia Cecchetti
Cronaca

Giovani senza lavoro: la schiera degli invisibili

In ottanta si sono rivolti allo sportello ’Hub for young’ di Empoli negli ultimi mesi: “Dal videomaking alla falegnameria, in tanti riescono a trovare una strada”

Servizio sportello Hub for young di Empoli

Servizio sportello Hub for young di Empoli

Sono 80, tutti giovanissimi e con le idee non proprio chiare su cosa fare da grandi. Hanno bussato allo sportello dell’Hub for Young di Empoli in questi mesi in cerca di una motivazione, di uno stimolo, un indirizzo. E in qualche caso si sono messi in gioco. E’ tempo di bilanci per il servizio inaugurato il 3 aprile scorso in piazza del Popolo, punto di ascolto per la rilevazione dei bisogni e di orientamento rivolti ai giovani neet - e non solo - della zona dell’Empolese.

Un servizio a metà tra Informagiovani e Centro per l’impiego, dove i ragazzi trovano supporto nella stesura di un curriculum vitae, ad esempio, e nel processo di valorizzazione delle competenze. Un aiuto a districarsi nelle procedure, a volte complesse, di ricerca di opportunità di tirocinio, lavoro, formazione e mobilità all’estero. Dall’apertura, sono 80 gli utenti che hanno usufruito allo sportello. Un gruppo disomogeneo per età, con prevalenza di sesso maschile (51 i ragazzi, 29 le ragazze). Il 70% è maggiorenne, nel caso dei minorenni invece si tratta per lo più di giovani che hanno interrotto il percorso di studi.

Ad accoglierli le Youth Worker, operatrici con formazione nell’ambito pedagogico, dell’orientamento e life coaching. Che passioni hanno, questi ragazzi? Che periodo stanno passando? Cosa sentono di poter fare? Poche domande mirate in un’intervista conoscitiva per poter capire quale percorso intraprendere. In Toscana i neet (persone che non studiano e non lavorano, tra i 16 e i 29 anni) rappresentano il 14% dei giovani. La media europea è del 12%, quella italiana del 19% secondo dati Irpet del 2023.

Vogliamo intervistare almeno 450 empolesi per avere un campione significativo, non è facile individuarli - spiega Caterina Maltinti, referente del progetto Dum Diamoci una mossa, per il quale il Comune, nel 2023, ha ottenuto un finanziamento da parte di Anci e dal dipartimento politiche giovanili e servizio civile della presidenza del Consiglio dei Ministri - Non essendo registrati né a scuola né sul posto di lavoro sono invisibili. Il monitoraggio portato avanti con l’Hub empolese è attendibile. Su 80 ragazzi intercettati, 44 hanno trovato un inserimento nei percorsi e nei laboratori proposti. Piccole esperienze per scoprire cosa si fa in un ambiente di lavoro”.

Degli 80, 55 sono appunto neet; 33 maggiorenni e 22 minorenni, 18 femmine e 37 maschi. Sono approdati allo sportello grazie al passaparola o all’intervento dei genitori. In 33 sono di nazionalità non italiana, nella maggior parte arrivati su segnalazione dei servizi sociali territoriali e, alcuni, in situazione di alta marginalità. Del 58.8% di giovani italiani, il 40.7% arriva da Empoli, l’8.5% da Montelupo, il 3,4% risiede a Vinci, l’11.9% a Castello, il 15.3% a Fucecchio e un ultimo 3.4% a Certaldo. Sono 14 gli utenti con disabilità certificata. Ancora numeri dal report dell’attività dell’Hub aggiornata a ottobre. Il laboratorio di tecniche di cucina ha coinvolto 12 partecipanti, quello di falegnameria 10, altrettanti hanno frequentato il laboratorio di informatica, 9 quello per elettricisti, 7 si sono approcciati al mondo dei barman, con le prime nozioni su come si preparano i cocktail più famosi e su come si sta dietro al bancone di un locale. In 8 hanno mosso i primi passi nell’ambito del videomaking, altri 6 si sono cimentati nel laboratorio di sartoria tra tecniche di taglio e cucito. Entro i primi mesi del 2025 verranno inoltre attivati altri laboratori per idraulici, saldatori, meccanici auto e panettieri.