
Il figlio David e i familiari, provenienti da Melbourne, sono stati ricevuti in Municipio per ricevere un riconoscimento dall’Amministrazione Comunale in occasione dell’80° anniversario della Liberazione
Empoli, 28 marzo 2025 – Una ricerca fatta dal Comune di Castelfiorentino in occasione dell'anniversario della Liberazione ha riportato alla luce la storia di un partigiano, Giunio Leoncini, che si unisce nella lotta a soli 15 anni. Accade nel febbraio 1944, quando il ragazzo decide di lasciare i genitori e le due sorelle, sfollati in aperta campagna al castello di Oliveto, a Castelfiorentino, per raggiungere nel febbraio 1944 altri giovani più grandi di lui nelle colline di Montaione, a San Vivaldo, località teatro di scontri decisivi fra i tedeschi in ritirata e la fanteria degli Stati Uniti, che avanzava sulla linea del fronte tra Volterra e Firenze.
Sotto il comandante partigiano Duilio Borgioli, il giovanissimo Giunio divenne ben presto - secondo un rapporto redatto dallo stesso Borgioli - la 'mascotte’ della brigata, distinguendosi per il suo coraggio «sempre primo fra tutti», e «più volte citato all'ordine del giorno per il suo comportamentonnella lotta antinazista», tra il febbraio e il marzo 1944.
In seguito, il 3 febbraio 1945, Giunio Leoncini si sarebbe unito ad altri 72 volontari di Castelfiorentino per andare a combattere sulla linea Gotica contro i tedeschi.
Leoncini emigra poi in Australia facendo vari lavori e trovando infine un'occupazione in una raffineria della Shell. Naturalizzato cittadino australiano nel 1970, della sua storia non si sapeva nulla fino a poche settimane fa quando per una ricerca anagrafica si è potuto rintracciare la sorella Magda, alloggiata in una Rsa, e quindi risalire ai discendenti che dall'Australia sono venuti a trovare la zia.
L'amministrazione comunale li ha accolti in municipio, consegnando al figlio David una pergamena «alla memoria di Giunio Leoncini, combattente per la Libertà». «La scoperta è stata fatta nell'ambito di una ricerca sui volontari di Castelfiorentino, finanziata con un contributo del consigliov regionale della Toscana per l'80esimo anniversario della Liberazione - spiegano gli assessori alla cultura, Franco Spina, e alla memoria, Marta Longaresi - In questo caso, tuttavia, è affiorata una vera e propria perla, la vicenda del partigiano più giovane di Castelfiorentino che all'epoca aveva poco più di 15 anni, puntualmente documentata essendo stata conservata dai suoi discendenti che ancora oggi vivono in Australia e che abbiamo incontrato, insieme alla sorella di Giunio, Magda, che vive ancora qui a Castelfiorentino». «Una bella storia concludono - di cui abbiamo appreso diversi aneddoti, indicativi di un coraggio e una temerarietà non comune che fa orgoglio e onore a tutta la nostra comunità».