Nei giorni scorsi la loro storia aveva fatto il giro della Toscana, ripresa in tutte le pagine dei quotidiani locali: un uomo perde il lavoro a causa di importanti problemi di salute e viene sfrattato, rischiando di perdere anche l’unica fonte di gioia rimasta nella sua vita, il suo cane. Perché le strutture individuate per lui dal Servizio Emergenza Urgenza Sociale (Seus) di Montespertoli non accettano animali. Ora però la storia di Giuseppe e del suo fedele amico Bobby, ha un lieto fine: hanno trovato una nuova casa, per tutti e due.
In una dimostrazione straordinaria di solidarietà e collaborazione tra associazioni e istituzioni, i Servizi Sociali regionali e comunali, la LAV di Prato e associazione Italian Horse Protection insieme hanno risposto con prontezza e efficacia alle necessità emerse. I primi sono intervenuti per risolvere la necessità abitativa di Giuseppe, cercandogli un alloggio temporaneo, mentre lui e Bobby, meticcio di dieci anni e 40 chili, erano ospitati nella sede Lav, i cui volontari si sono subito attivati per far sì che cane e padrone non venissero separati.
Poi la svolta: IHP (conosciuta per il suo impegno nella tutela dei cavalli) che gestisce il Centro di recupero per animali maltrattati a Montaione (Firenze) ha accolto gratuitamente Giuseppe e Bobby, dopo aver letto della loro tragica vicenda sulla stampa locale
Gli operatori del centro, venuti a sapere della triste vicenda lo scorso weekend, si sono messi in contatto con il Seus, manifestando la propria disponibilità ad accogliere l'intera famiglia e mercoledì 20 novembre i due amici sono arrivati a Montaione in quella che sarà la loro nuova casa. Ancora insieme, per fortuna. "Siamo felici di accogliere Giuseppe e Bobby: potranno rimanere qui con noi, nella casa che ospita abitualmente i volontari che da tutto il mondo vengono al Centro di recupero di Montaione, fino a quando i servizi sociali non troveranno una soluzione definitiva per questa famiglia – dice Sonny Richichi, presidente di IHP –. Siamo rimasti davvero molto colpiti nel leggere di questa vicenda e ci siamo subito messi a disposizione delle Istituzioni per offrire una soluzione utile a fronteggiare l'emergenza. IHP si occupa prioritariamente del recupero di equidi sottoposti a maltrattamento, ma nasce come associazione rivolta agli ultimi, a coloro che non vedono ascoltato né accolto il proprio bisogno: per noi sarebbe stato semplicemente impossibile sottrarci. Ci auguriamo che qui Giuseppe e Bobby possano recuperare la serenità che meritano".
Alessandra Ferrari, responsabile dell’area animali familiari di LAV, ha dichiarato: “Questa vicenda dimostra l’importanza della cooperazione tra il settore non profit e le istituzioni pubbliche. L’impegno condiviso ha permesso di trovare una soluzione rapida e umana per Giuseppe e Bobby, riflettendo il nostro impegno costante nel migliorare la vita degli animali e delle persone in difficoltà”. E Cristiano Giannessi, responsabile della sede LAV di Prato, ha aggiunto: “Questo successo è il risultato della dedizione e del lavoro di squadra tra diverse entità. Sono orgoglioso di far parte di un’organizzazione che pone al centro il benessere degli animali e delle persone, lavorando instancabilmente per creare reti di supporto efficaci. Continueremo a lottare per i diritti degli animali e per assistere coloro che si trovano in situazioni di necessità.”