Giustizia per Lorenzo. La 429 sotto sequestro per altre due settimane: "Disagi incalcolabili"

La procura allunga i tempi per gli accertamenti sullo schianto mortale. Amministrazione comunale sulle barricate per il caos circolazione. La sindaca Giannì: "La soluzione della Metrocittà è del tutto insufficiente".

Giustizia per Lorenzo. La 429 sotto sequestro per altre due settimane: "Disagi incalcolabili"

La procura allunga i tempi per gli accertamenti sullo schianto mortale. Amministrazione comunale sulle barricate per il caos circolazione. La sindaca Giannì: "La soluzione della Metrocittà è del tutto insufficiente".

La notizia era nell’aria: il senso unico alternato che dal 30 agosto scorso è stato istituito in corrispondenza del ponte sul fosso della Pesciola, a seguito del sequestro di una corsia disposto dalla Procura della Repubblica di Firenze per un tratto di oltre mezzo chilometro, è stato prorogato almeno sino al prossimo 15 ottobre. Ad oggi continua inoltre a non esserci una data indicativa in merito al dissequestro. E se ormai non è guerra aperta fra l’amministrazione guidata da Francesca Giannì e la Città Metropolitana di Firenze, poco ci manca. Sono questi gli ultimi sviluppi legati alla circolazione sulla strada regionale 429, con la nuova inchiesta legata all’incidente che nel 2022 causò la morte del ventiseienne Lorenzo De Luca evidentemente ancora in corso.

La sindaca Francesca Giannì non le ha tuttavia mandate a dire alla Metrocittà, giudicando insoddisfacenti, impattanti in senso negativo sul territorio e non condivise le misure sin qui adottate in materia di viabilità. "Il Comune di Castelfiorentino aveva chiesto l’impiego dei movieri con orario continuato dalle 8 alle 20, con interdizione al traffico pesante per gli automezzi che percorrono il tratto dall’Autopalio alla Fi-Pi-Li – ha detto la sindaca Giannì – la soluzione individuata dalla Città Metropolitana, dalle 7.30 alle 10.30 e dalle 17 alle 19, è del tutto insufficiente. E non è assolutamente arrivata d’intesa con l’amministrazione comunale. Dico che al momento, la Metrocittà non ci ha permesso nemmeno di vedere il progetto del dissequestro presentato in Procura, nonostante le richieste da parte nostra, dal momento che il cantiere insiste sul nostro territorio. E concludo dicendo che ad oggi non si è visto nessun agente della polizia provinciale, nonostante la nostra Unione la paghi al pari di altre zone".

E poi c’è la famiglia De Luca, assistita dall’avvocato Nicola Melani. "Da un punto di vista pratico, possiamo comprendere la posizione dell’amministrazione di Castelfiorentino – ha detto il legale – d’altra parte, c’è però il dolore di una famiglia che chiede chiarezza e che non può non essere soddisfatta del prosieguo delle indagini. Dissequestro? Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione in merito". L’amministrazione castellana ha infine fatto sapere che la richiesta di convocazione di un nuovo Cov, inoltrata la scorsa settimana, è stata rifiutata dalla Prefettura. E che, qualora la situazione attuale dovesse persistere, valuterà insieme ad imprese dell’area di Petrazzi e cittadini l’ipotesi di adire le vie legali. Oggi, ad ogni modo, dovrebbe concretizzarsi un incontro fra la sindaca Giannì e il magistrato che ha disposto il sequestro, nel corso del quale Giannì ribadirà le criticità emerse in tema di circolazione e di sicurezza nel tentativo di sollecitare il provvedimento di revoca. Per una questione che promette di continuare a far discutere ancora a lungo, andando di questo passo.

Giovanni Fiorentino