Gli aiuti per il prossimo. Una doccia calda per tutti. Vestiti puliti e tanta umanità

Al centro è attiva anche una lavanderia con uomini e donne della Misericordia. Il racconto: "La richiesta è aumentata, soprattutto dalle famiglie empolesi".

Gli aiuti per il prossimo. Una doccia calda per tutti. Vestiti puliti e tanta umanità

I volontari impegnati a stirare, piegare e a lavare i vestiti Gasperini. /Germogli)

EMPOLI

Ognuno ci è arrivato spinto da una motivazione personale. Ma tutti si sono ritrovati nella stessa stanza con un obiettivo comune: aiutare il prossimo. Aiutare lavando e stirando indumenti che, ad ogni lavatrice, tornano a nuova vita. Capi morbidi e profumati che avvolgono come un abbraccio persone in cerca di riscatto e di sostegno. Roberto, Ada, Norca. Le vite e le storie di tre volontari della Misericordia di Empoli si sono incrociate in stireria, nello spazio ricavato al Centro Emmaus di via XI Febbraio, dove ogni giorno viene gestita la distribuzione di derrate alimentari e vestiario ai bisognosi. Dove ogni giorno la mensa popolare, oltre al pranzo, offre la possibilità di usufruire dei servizi igienici con docce. "In estate circa 8 persone al giorno arrivano per la doccia. In media, 7 uomini e una donna". Si aggiungono il servizio di lavaggio, asciugatura e stiratura degli indumenti. Lo ha ideato più di 20 anni fa Roberto Pozzesi, che oggi ha 77 anni e in barba agli stereotipi di genere, per la Misericordia lava e stira con dedizione. "A casa mia moglie non mi fa toccare nulla - scherza lo storico volontario - ma qui, faccio tutto. Ieri ho anche riparato un paio di scarpe per restituirle ad un senzatetto. La lavanderia - racconta Pozzesi facendo riferimento ai primi anni duemila - è nata nella vecchia sede di Santa Maria. Gli ospiti di passaggio si fermavano per la doccia ma poi non avevano cosa mettersi per venire a tavola. Il primo bucato l’ho portato a casa. Ma non poteva diventare un’abitudine. E così abbiamo acquistato la prima lavatrice". Oggi gli elettrodomestici sono due, c’è anche l’asciugatrice, tutto radunato in due stanze adibite a lavanderia dove sono stipati scatoloni con etichette per ogni tipo di capo e relativa taglia. Maglie in cotone, scarpe estive, camice uomo, pantaloni donna e così via. Vengono preparati dai 15 ai 100 capi al giorno: lavaggio rapido in 15 minuti, e in un battibaleno biancheria e indumenti sono pronti. Chi ha bisogno, dopo la doccia trova negli appositi box con numero assegnato, vestiti freschi di bucato.

"Il lunedì distribuiamo vestiario per donne, il mercoledì per bambini, il venerdì per uomini. La richiesta è aumentata in modo esponenziale e arriva dagli stranieri. Ma soprattutto dalle famiglie empolesi. Si chiede di tutto, con imbarazzo e difficoltà. Al momento mancano scarpe maschili". A parlare è Ada Di Stefano, che questo mese festeggia 9 anni di volontariato, iniziato dopo un periodo buio. "In seguito alla morte di mio marito, sono entrata in depressione. Sentirmi di nuovo utile per qualcuno è stato terapeutico, mi ha ridato la vita". Dal lunedì al venerdì, Ada smista tutto quello che arriva dalle donazioni; tra gli ultimi gesti generosi, coperta e lenzuola regalati da un hotel di Sovigliana. "Una volta, in pieno inverno, si è presentato un uomo scalzo. Era stato derubato di tutto. Certe storie ti entrano dentro". "La gratitudine? Non è scontata - entra in stireria anche Norca Montesinos, jolly della Misericordia e volontaria tuttofare - C’è anche chi avanza pretese, o cerca capi firmati. Ci vuole pazienza". Originaria di Lima, Perù, la 67enne presta servizio a Empoli da 5 anni. Arrivata in Italia con il contratto internazionale per lavoro domestico nel 2000, fino al 2014 è stata impegnata come collaboratrice domestica poi la malattia l’ha costretta a uno stop. "Ho una piccola pensione di invalidità civile, e molto tempo da dedicare agli altri. Così, dal lunedì al sabato, dalle 6,45 alle 12 mi do da fare. Oggi ero in mensa". Un sorriso e via allo sporzionamento.

Ylenia Cecchetti