REDAZIONE EMPOLI

Gli allevatori sono in difficoltà: stalle roventi e animali assetati. E nei campi si lavora di notte

Le temperature alle stelle costringono ad alzarsi dal letto prima dell’alba per evitare le ore più calde. Roberto Romagnoli punta la sveglia alle 3.30: "Alle 4 sono già nei campi per raccogliere l’erba medica".

Gli allevatori sono in difficoltà  Stalle roventi e animali assetati  E nei campi si lavora di notte

Gli allevatori sono in difficoltà Stalle roventi e animali assetati E nei campi si lavora di notte

Empolese Valdelsa, 20 luglio 2023 – La sveglia nei giorni dell’anticiclone "Caronte" è puntata alle 3.30. Alle 4 è già nei campi per raccogliere l’erba medica da dare alle sue mucche, assetate e stremate dal caldo. Roberto Romagnoli è uno dei tanti allevatori alle prese con le temperature da bollino rosso che persistono ormai da diverse settimane. La sua azienda in località Ortimino, nel comune di Montespertoli, conta circa 160 capi, tra mucche e vitelli, e una decina di suini. "La giornata inizia presto, in pratica lavoriamo di notte, quando le temperature sono più accettabili – spiega l’imprenditore – La pressatura del fieno e della paglia va fatta prima dell’alba altrimenti fa troppo caldo".

L’ondata record di calore di questi giorni porta gli animali a bere molto ma ad alimentarsi poco. "Mangiano dal 15 al 20 per cento in meno e ovviamento questo influenza l’accrescimento dei capi da carne", prosegue Romagnoli. Nelle stalle gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo. "Gli animali hanno così caldo che con la lingua cercano di portare l’acqua all’interno dei box per rinfrescarli – racconta ancora l’allevatore – Bisogna quindi riempire costantemente gli abbeveratoi e stare attenti che non vengano sporcati altrimenti gli animali smettono di bere e rischiano di disidratarsi".

L’azienda di Romagnoli è in una posizione favorevole. "La sera si alza una leggera brezza e tenendo le porte e le finestre delle stalle aperte evitiamo che gli animali boccheggino. Altri colleghi che hanno le stalle in pianura sono costretti a tenere accesi ventilatori e nebulizzatori. Anche io avevo pensato di acquistare dei ventilatori contando sui contributi messi a disposizione per l’agricoltura. Ebbene – prosegue – la domanda l’ho presentata ma il sostegno economico non è mai arrivato. Quest’anno ormai farò senza, ma il clima ormai è impazzito e se le prossime estati continueranno a essere così calde sarò costretto a fare anche questo investimento".

Con la colonnina di mercurio oltre i 35 gradi anche Coldiretti Toscana lancia l’allarme e ribadisce la necessità di agire velocemente per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici che penalizzano, più di tutti i settori, proprio l’agricoltura. Gli strumenti da mettere in campo per Coldiretti Toscana si riassumono nel piano invasi a cui stanno lavorando il Governo e la Regione Toscana per raccogliere fino al 50 per cento dell’acqua piovana che oggi va dispersa attraverso uno snellimento ed una semplificazione della burocrazia per recuperare quelli già presenti ma inattivi e gli investimenti in tecnologia e sostenibilità.

Irene Puccioni