Montelupo Fiorentino, 27 marzo 2025 – Esattamente dieci mesi dopo i sit-in di fronte alla sede di via dell’Industria e lo sciopero del 23 maggio scorso per protestare contro i continui cambi di appalto nella gestione del magazzino (l’ultimo si è concretizzato a maggio 2024), adesso gli Adl Cobas si sono presi in carico il licenziamento di un dipendente della filiale Gls Enterprise di Montelupo, impugnando l’atto.
«Proprio in questi giorni stiamo provvedendo a depositare il ricorso per un provvedimento, che risulta quanto mai eccessivo per quanto contestato al lavoratore, così come ci ha confermato anche l’avvocato consultando il contratto collettivo nazionale del settore – racconta Stefano Re, rappresentante sindacale di Adl Cobas anticipando le tesi che il sindacato porterà sul tavolo –. Un caso che tra l’altro non ci risulta isolato a conferma di come ormai da mesi la situazione lavorativa all’interno del magazzino di logistica, dopo il passaggio di appalto alla nuova ditta, sia estremamente complicato. Un ambiente altamente stressante per le continue pressioni che ricevono i lavoratori a livello sindacale, e soprattutto aggravato da eccessivi carichi di lavoro come effettuare dalle 150 alle 160 consegne al giorno, senza contare i ritiri, in di fatto sei ore effettive di lavoro».
Tornando alla questione del licenziamento, il rappresentante sindacale aggiunge: «Ci auguriamo che il procedimento si svolga in tempi brevi – prosegue –, ma una volta depositato il ricorso l’iter passa esclusivamente nelle mani del Tribunale e per esperienza personale di solito il tutto non si risolve in poco tempo. Contiamo comunque di chiudere entro qualche mese, tempo in cui il danno subito dal lavoratore è già comunque consistente, tanto più che il lavoratore ha moglie e figli». Da quasi un anno, in riferimento a questo continuo passaggio di appalti nella gestione del magazzino Gls, gli Adl Cobas chiedono il mantenimento del livello occupazionale e la salvaguardia contrattuale, economica e fiscale, che secondo loro rischia invece di essere messo in discussione dalla politica dell’azienda.