"Non siamo noi gli sconfitti. Sconfitta è una politica che non ha saputo ascoltare, guardare a soluzioni più eque, che non riesce ad andare oltre le parole di salvaguardia delle aree interne per realizzarne concretamente la tutela, che non ha riconosciuto il valore civico e la dignità di centinaia di cittadini scesi in campo per difendere il diritto a un’istruzione di qualità perché radicata nel territorio di cui fa parte". E’ il pensiero di Maria Antonia Lai, dirigente dell’istituto comprensivo Gonnelli, a proposito dell’approvazione della delibera del consiglio metropolitano che la scorsa settimana ha di fatto posto fine all’autonomia scolastica del plesso di Gambassi e Montaione a partire dal 2025/26 con l’accorpamento a Montespertoli.
In una lettera aperta diramata nelle scorse ore, la dirigenza ringrazia i genitori degli alunni, il personale e gli amministratori comunali per il supporto ribadito negli scorsi mesi, non risparmiando tuttavia un vero e proprio attacco alla Metrocittà. "Una politica che ha preferito la soluzione più facile alla soluzione più giusta. E che fino in fondo non ha saputo o voluto accogliere la proposta in merito alla scelta dell’istituto con il quale accorpare l’Istituto comprensivo Gonnelli - ha scritto – da questa vicenda siamo usciti più coesi e consapevoli della nostra identità e della nostra ricchezza. Questo ci permetterà di costruire anche il percorso futuro con l’istituto Don Milani di Montespertoli. Per il bene dei nostri ragazzi dobbiamo guardare avanti, mantenere la capacità di leggere il presente con occhi e strumenti nuovi per prevedere e governare la complessità di un futuro che ci attende. La scuola riuscirà in questo difficile compito, lì dove la politica ha fallito". Se la preside deve giocoforza attenersi a quanto deliberato a Firenze con la nascita dell’Istituto Comprensivo Don Milani – Giovanni Gonnelli, una partita parallela si giocherà sui tavoli del Tribunale Amministrativo Regionale: i sindaci Paolo Pomponi di Montaione e Sergio Marzocchi di Gambassi Terme hanno ribadito la volontà di ricorrere.I giudici del Tar dovrebbero riunirsi il mese prossimo e nei prossimi giorni dovrebbe partire il ricorso. "Il tempo per ricorrere c’è – ha confermato Pomponi – così come c’è l’intenzione di portare avanti fino in fondo questa battaglia. Procederemo dopo aver studiato la delibera ed esserci confrontati con il legale".
Giovanni Fiorentino