di Simone CioniEMPOLISarà una partita delle prime volte per i rispettivi allenatori quella che domani alle 15 al Bentegodi di Verona vedrà di fronte Hellas Verona ed Empoli. Roberto D’Aversa ritrova infatti il Verona dopo l’episodio della scorsa stagione, la testata a fine partita a Henry, che gli è costata l’esonero a Lecce e quattro giornate di squalifica in campionato. A sua volta il collega Paolo Zanetti si troverà per la prima volta da avversario l’Empoli dopo averlo allenato per una stagione e mezzo da giugno 2022 a settembre 2023.
Zanetti, 56 presenze e 2 gol anche da giocatore con la maglia azzurra, ha comunque un bilancio favorevole contro l’Empoli: due vittorie, altrettanti pareggi e una sola sconfitta, risalente alla stagione 2019-‘20 quando sulla panchina dell’Ascoli perse 2-1 al Castellani. L’ultimo incrocio risale alla Serie A 2021-22 quando con il suo Venezia impattò 1-1 in casa dopo aver espugnato 2-1 Empoli all’andata.
Decisamente negativo, invece, il resoconto dei precedenti di D’Aversa contro il Verona, che è riuscito a battere soltanto nella Serie A 2021-‘22 con la Sampdoria (3-1 in rimonta a Genova). Per il resto sono arrivati un pareggio e ben quattro sconfitte, di cui l’ultima proprio lo scorso 10 marzo in occasione del ‘fattaccio’ al termine di Lecce-Verona 0-1.
Per quanto riguarda i confronti diretti tra allenatori, invece, D’Aversa e Zanetti si sono trovati l’uno di fronte all’altro soltanto in un’altra circostanza, il 19 dicembre 2021 in occasione di Sampdoria-Venezia con la partita che terminò in parità grazie al vantaggio doriano in avvio di Gabbiadini e al pari nel finale proprio dal francese Henry quando militava ancora nei lagunari.
Pochi gli incroci anche da giocatori, quando entrambi si disimpegnavano a centrocampo sebbene con caratteristiche diverse: più di rottura Zanetti, più di qualità D’Aversa. In questo caso il bilancio pende dalla parte dell’attuale tecnico del Verona, che ha vinto due volte, la prima il 19 gennaio 2003 in Serie B con il Vicenza (1-0 alla Ternana con tutti e due in campo per l’intero match) e la seconda il 28 gennaio 2007 in A quando con il suo Ascoli espugnò 2-1 Messina (in questa occasione D’Aversa uscì al 68’). Il tecnico dell’Empoli ha invece avuto la meglio il 29 ottobre 2006 quando vestiva la maglia del Siena, imponendosi 1-0 ad Ascoli: in quella circostanza però i due si incrociarono per soli cinque minuti, quelli che trascorsero dall’ingresso in campo di Zanetti al 53’ e la sostituzione di D’Aversa al 58’.
Partito con la difesa a tre nelle prime cinque giornate (due vittorie e tre sconfitte), Zanetti l’ha abbandonata dopo la squalifica e successivo infortunio di Dawidowicz, riproponendola con esiti disastrosi soltanto a Bergamo con l’Atalanta (6-1 il finale) e in casa con l’Inter (0-5 per i nerazzurri). Nelle restanti partite si è affidato al 4-2-3-1 abbassando Tchatchoua sulla linea dei difensori a destra, che soltanto nell’ultima trasferta di Cagliari è diventato 4-4-2. Domani, però, è più probabile un ritorno al 4-2-3-1 con Tengstedt prima punta e Suslov e Lazovic sugli esterni.
Nella prima pressione Verona ed Empoli si somigliano uscendo entrambe uomo su uomo, ma è quando l’avversario salta questa prima aggressione che gli azzurri hanno finora dimostrato una maggior capacità di posizionarsi efficacemente a copertura della propria area di rigore, al contrario di un Verona che non sempre legge al meglio le situazioni di transizione.