
L’assessore alla memoria del comune di Montelupo Fiorentino, Lorenzo Nesi
Toponimo Turbone, gruppo di case accucciato tra la bassa Pesa ed il colle di Pulica, ormai raggiunto dalla periferia di Montelupo Fiorentino. Importanza storica: enorme. Qui ebbe quartier generale un comitato di liberazione nazionale clandestino, anche da qui partirono volontari per gettare il cuore oltre l’ostacolo della Linea Gotica, sul caotico Appennino del 1944-45. In vista del 25 Aprile, sono tutte circostanze oggi ripercorse dall’assessore Lorenzo Nesi. Cuore fisicamente perso lassù o in Romagna, moralmente sempre ben presente. Il Comitato di liberazione nazionale Alta Italia aveva diffuso il 24 aprile un telegramma in codice con l’ordine numero 3000/5 di insurrezione generale: "Aldo dice 26 X 1". Sono oggi 80 anni. Vediamo che cosa afferma Nesi: "Come da tradizione si ricorderanno i volontari della libertà che partirono il 13 febbraio 1945 da Empoli verso la linea gotica, tra cui oltre 20 di Montelupo: il povero Guido Guidi ucciso a 25 anni su una mina a Castel San Pietro in provincia di Bologna lungo la Via Emilia, ma anche Augusto Augusti, il più giovane tra i 530, che andò a combattere a soli 14 anni. Valorizzeremo anche il ruolo della frazione di Turbone, ove era attivo il Comitato clandestino di liberazione nazionale e che fu sede, nei primi giorni dopo la liberazione del nostro territorio avvenuta il 2 settembre 1944, delle prime riunioni della giunta comunale provvisoria".
Guido Guidi, giovane, splendido sorriso, forse aveva promesso alla moglie e al figlio che sarebbe tornato vincitore. Vinse, ma non tornò. Fu attinto dai proiettili nemici appunto vicino Bologna, ma Montelupo serba la memoria e vuole rinnovarla. Non solo: Nesi mostra i decreti del Prefetto di Firenze che ratificano la prima giunta di Montelupo nel 1945, a guerra conclusa, a Liberazione avvenuta. Tutto materiale un tempo in custodia ai Servizi Segreti – spiega – ed oggi invece accessibile. Desecretato. E’ uno dei primi governi locali democratici, dove si nota la volontà di coprire tutto quello che sarebbe poi stato di lì a poco l’arco politico costituzionale. Un nobile esempio di come si sarebbe ripartiti con le forze antifasciste pur tenendo conto di differenze di vedute, ben presenti alle forze alleate. Sindaco: Francesco Nardi. Assessori effettivi: Armando Bardini, Luigi Salvadori, Natale Mancioli, Mario Pierfederici. Assessori supplenti: Renzo Cioni, Vittorio Lambertucci. Era il primo febbraio del ’45.
Andrea Ciappi